SAN MARINO. Quello che sta accadendo nel sistema bancario e finanziario sammarinese è “assurdo”: così il Partito Socialista, in una nota odierna, auspica che Lorenzo Savorelli, Wafik Grais e Simone Celli, ovvero “lo sceriffo generale, il Presidente di Banca Centrale che lo ha nominato e il Segretario alle Finanze, debbano rassegnare le dimissioni, mettendo da parte l’arroganza e l’ambizione poiché si ricorda che San Marino è una repubblica parlamentare in cui la rappresentanza popolare è affidata al parlamento e non a Banca Centrale e neppure al governo”.
(…) Il Partito Socialista ritiene vitale tornare a rispettare le Istituzioni dello Stato nell’esercizio delle loro funzione e nel rispetto dei ruoli che le regole costituzionali definiscono. Purtroppo, la governance di Banca Centrale e alcuni esponenti di governo sembra se ne stiano letteralmente fregando, come fossimo veramente nel far-west. Il Partito Socialista rammenta alla maggioranza che i cittadini non dimenticano che “sceriffo” e Presidente di Banca Centrale non si degnarono neppure di presentarsi al Congresso di Stato, non dimenticano la maleducazione mostrata nei confronti dei Consiglieri in Commissione Finanze, non dimenticano gli “strani” licenziamenti avvenuti in Banca Centrale e non dimenticano la “eutanasia forzata” di una banca senza motivazioni. Governo e Banca Centrale, ma non vi vergognate? Nessun membro di maggioranza ha il coraggio di alzare la voce contro questa follia consapevole che sceriffo e Presidente di Banca Centrale se ne andranno e lasceranno a Voi le macerie? (…) Le loro dimissioni sarebbero normali in un contesto politico responsabile, ma si teme che la politica condotta dalla maggioranza abbia intrapreso una deriva molto pericolosa. Purtroppo, governo, maggioranza e Banca Centrale sembrano comportarsi come schegge impazzite che colpiscono chiunque senza curarsi di niente e di nessuno, Istituzioni incluse.
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