Rimini. Riciclaggio, arrestato funzionario di banca

Rimini. Riciclaggio, arrestato funzionario di banca

Il Resto del Carlino: Maxi operazione anti camorra / Arrestato funzionario di banca 

RIMINI. Un filo rosso che porta dritto a Bologna. Quello dei soldi e della necessità di ‘lavarli’ sfruttando la compiacenza di colletti bianchi insospettabili. Come Domenico Sangiorgi, 58 anni, faentino d’origine ma trapiantato da anni sotto le Due Torri, fino al 2013 direttore di una filiale felsinea della Cassa di Risparmio di Ravenna (non coinvolta nell’inchiesta) e oggi funzionario della banca a Rimini. È lui uno dei dodici indagati finiti in carcere, ieri, su ordine del tribunale di Napoli, oltre a quattro ai domiciliari. Come lui in cella ci sono l’imprenditore edile campano Antonio Passarelli, Salvatore Barbieri, il commercialista Antimo Castiglione, Carmine e Gennaro Chianese, Emanuele Di Spirito, Crescenzo Esposito, Cosimo Marino, Antimo Morlando, Mario Riccio e Francesco Russo. Per la Dda partenopea e la Guardia di finanza (Gico Napoli e Bologna, e Scico di Roma) Sangiorgi risponde di associazione a delinquere di stampo mafioso, riciclaggio e altri reati, nell’ambito dell’inchiesta che vede iscritte a vario titolo 57 persone per reati commessi tra il 2011 e il 2015. L’ipotesi investigativa è che il gruppo criminale fosse legato a diversi clan camorristici (Mallardo, Di Lauro, Scissionisti, Puca, Aversano, Verde, Perfetto), attivi in diverse regioni ma con base in Campania. Tra i principali filoni dell’approvvigionamento illecito di denaro dei clan spicca quello della truffa alle assicurazioni, con falsi incidenti e finti incendi o allagamenti, i cui proventi dovevano essere riciclati. Come? Con l’aiuto di colletti bianchi, costruendo società fittizie, utilizzando prestanomi o parenti per l’accesso a mutui, riuscendo così a investire soprattutto nel mattone. 

Tanto che ieri sono scattati sequestri per 1.177 immobili, 211 veicoli, 400 rapporti bancari per un valore di circa 700 milioni di euro. Tra questi, in Emilia Romagna si contano un appartamento a Ravenna, un’autorimessa a Dozza (Bologna) e 79 tra magazzini, garage, negozi e appartamenti a Russi (Ravenna), intestati a una società riconducibile a Passarelli, uno dei principali dominus dell’operazione. Proprio Passarelli fu toccato, nel 2011, dal sequestro del Parco Primavera di Melito (Napoli) che ha messo gli inquirenti sulla pista dei contatti bolognesi. (…)

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