Siringhe infette sulla spiaggia: Cosa Nostra voleva colpire Rimini

Siringhe infette sulla spiaggia: Cosa Nostra voleva colpire Rimini

Il Resto del Carlino: Siringhe infette sulla spiaggia: Cosa Nostra voleva colpire Rimini / L’obiettivo di Totò Riina era costringere lo Stato a scendere a patti.

RIMINI. Gli di Totò Riina, raccontarono i pentiti, erano pronti a tutto, anche a disseminare la spiaggia di Rimini di siringhe infettate dall’Aids. Era la risposta all’arresto del boss, con l’obiettivo di ‘convincere’ lo stato a mitigare il carcere duro per i detenuto mafiosi. A confermare la diabolica strategia di Cosa Nostra guidata dal capo dei capi, era stato Giovanni Brusca, uno dei pezzi da novanta dell’organizzazione, considerato mandante ed esecutore della strage di Capaci, del 23 maggio 1992. Una strategia del terrore che di fatto Cosa Nostra inaugurò l’indomani dell’entrata in vigore del 416 bis, e che aveva un disegno ben più ampio. Furono gli stessi pentitit a raccontare agli inquirenti che i loro progetti prevedevano di colpire il cuore delle città italiane, distruggerne i simboli. Fu lo stesso Brusca a raccontare di come discusse con Riina di attentati verso lo Stato e la società, così da costringere le istituzioni a una politica più tollerante, soprattutto nei confronti dei detenuti rinchiusi a Pianosa e all’Asinara. Nella lista, aveva raccontato Brusca, c’erano un attentato dinamitardi alla Torre di Pisa, la disseminazionedi siringhe infette sulle spiagge riminesi, così da mettere in ginocchio il turismo della zona, e un attentato agli Uffizi. (…)

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