Rimini. I due fratelli pendolari delle rapine traditi dai messaggi su “Whatsapp”

Rimini. I due fratelli pendolari delle rapine traditi dai messaggi su “Whatsapp”

Andrea Rossini – Corriere Romagna: ASSALTI A SUPERMERCATI DI RICCIONE E MISANO ADRIATICO / I due fratelli pendolari delle rapine traditi dai messaggi su “Whatsapp” /Attribuito un secondo “colpo ”, ne preparavano altri tre Mentre uno agiva, l’altro si fingeva cliente per fare da palo

RICCIONE. «Avevamo bisogno di soldi: siamo stati noi a commettere le rapine che ci vengono contestate». Ieri mattina i due accusati, ormai messi alle strette dalle indagini dei carabinieri di Riccione e incastrati dal tenore dei messaggi scambiati attraverso “whatsapp” finiti nelle mani degli investigatori, hanno confessato le loro responsabilità. Lo hanno fatto davanti al Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Rimini Sonia Pasini che ha convalidato ilfermo dei due fratellidi origine siciliana catturati venerdì notte a poche ore dall’irruzione all’interno di un supermercato di Riccione. Si tratta di Eduardo Antonio Albamonte, 28 anni e Pietro Albamonte, 31 anni, enI due fratelli pendolari delle rapine traditi dai messaggi su “Whatsapp” trambi nati a Palermo e residenti ad Arezzo (uno vive con la mamma, l’altro con la nonna). Difesi dall’avvocato Tommaso Borghesi, davanti al giudice hanno sostenuto di essere arrivati a Rimini per cercare un lavoro. Le cose non sarebbero andate per il verso giusto e così, rimasti senza un euro, avrebbero deciso di finanziarsi il soggiorno compiendo rapine in zona. Secondo gli investigatori, invece, si tratta di due pendolari del crimine sbarcati in riviera con l’idea di fare qualche colpo (oltre i due messi a segni ne avrebbero avuti in programma altri tre) e poi sparire dalla circolazione. (…)

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy