SAN MARINO. In una lettera indirizzata ai membri del Congresso di Stato e a tutti i consiglieri, la CSU ha esposto le proprie considerazionei sulla patrimoniale. “Un provvedimento – scrive la CSU – che non favorisce l’interesse di nuovi investitori’.
La CSU ha inviato ai membri del Congresso di Stato e a tutti i Consiglieri una lettera con le proprie considerazioni e proposte sul Decreto Delegato istitutivo della imposta straordinaria sui patrimoni approvato dall’Esecutivo lo scorso 30 aprile e in procinto di essere avviato alla ratifica in Consiglio Grande e Generale.
“Sul piano generale – ha scritto la CSU – pur non avendo nessuna pregiudiziale su questa tassa, se va a colpire i grandi patrimoni, riteniamo che la sua introduzione – nell’attuale fase politico-economica – non contribuisca a favorire l’interesse di nuovi investitori disponibili a portare i propri capitali a San Marino per avviare attività produttive, e vada a tagliare risorse appesantendo i bilanci familiari. Pertanto, dovrà avere carattere di straordinarietà, oltre che essere fondata su principi di equità.
Per i motivi anzidetti, citiamo uno dei vari aspetti del Decreto che non condividiamo, ovvero la scelta di applicare la tassazione sul patrimonio netto delle imprese, perché in questo modo si va a colpire un elemento di solidità delle stesse, ovvero quelle risorse che sono state lasciate all’interno delle aziende per essere reinvestite nell’attività produttiva, e ciò anche a favore della creazione di nuova occupazione.”
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