San Marino. Salvini col servizio civile obbligatorio ci fa ricordare una, nostra, datata proposta

San Marino. Salvini col servizio civile obbligatorio  ci fa ricordare una, nostra, datata proposta

SAN MARINO.  Il Ministro degli Interni Italiano, Matteo Salvini, riproponendo il servizio di leva,  ci fa ricordare una proposta di servizio civile obbligatorio esposta in  un articolo di Marino Cecchetti  incentrato sulla droga (Annuario della Scuola Secondaria Superiore, n. XXII, Anno scolastico 1994-95). Ecco la parte finale: 

Noi – noi di San Marino – viviamo in un aggregato politico che è una comunità. Ed è una comunità dai toni forti, nel senso che ha una identità forte.
Quindi, per noi, può essere meno difficile che per altri, riaccendere la speranza della solidarietà. La vera libertà, dice Gaber, “non è stare sopra un albero … Libertà è partecipazione”. Cioè solidarietà
Anche da noi non mancano le occasioni per la solidarietà. Anche da noi, come in tutte le società moderne, c’è una sproporzione fra la domanda di assistenza da parte dei cittadini e la risposta da parte dello Stato che rimane comunque insufficiente.
Ha senso, a mio parere, in queste condizioni valutare l’opportunità di attivare una struttura organizzativa che risponda al duplice fine di educare i giovani alla solidarietà e, nello stesso tempo, di far fronte alle necessità sociali altrimenti insoddisfatte. Una struttura che impegni tutti i giovani.
Tutti i giovani a partire da una certa età (18-20 anni), potrebbero mettere a disposizione un certo numero di giornate all’anno (5-10) per un congruo numero di anni (da 3 a 5). Questa struttura – diciamo così, di ‘volontariato istituzionalizzato’ – oltre a contribuire a soddisfare autentici bisogni sociali, educherebbe i giovani alla solidarietà facendoli lavorare nel campo della solidarietà, come si insegna ai giovani ad imparare facendoli studiare, ad essere democratici crescendoli in un ambiente regolato secondo democrazia.
Fra l’altro, la struttura fornirebbe una occasione concreta a tutti i giovani per riflettere sulle problematiche più attuali (droga, Aids, dinamiche familiari ecc.) nel momento, per essi, di maggior pericolo o interesse, e per rinsaldare i legami interni alla comunità, migliorandone la conoscenza (storia, istituzioni, leggi, norme)“.

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