San Marino. Giustizia: acceso dibattito sull’emendamento presentato dalla maggioranza in CGG

San Marino. Giustizia: acceso dibattito sull’emendamento presentato dalla maggioranza in CGG

Servizio idrico e commissione Giustizia sono stati i temi caldi della seduta:

I lavori ripartono con l’esame e la ratifica del  Decreto Legge n.181, “Proroga dei termini di cui al comma 5 bis dell’articolo 5 del Decreto Delegato 27 aprile 2012 n. 44 introdotto dall’articolo 4 del Decreto Delegato n. 16/2017”. Il provvedimento prevede la proroga al 31 gennaio 2019 del termine per la predisposizione del Regolamento di gestione del servizio idrico integrato, già adottato dal congresso di Stato. Rete coglie l’occasione per presentare emendamenti che intervengono nel merito del Regolamento, ma il Segretario di Stato per il Territorio, Augusto Michelotti, sottolinea come non sia la sede giusta per modificarlo. Gli emendamenti di Rete sono tutti respinti, il decreto viene approvato con 27 voti a favore, 18 contrari e 2 astenuti.     

            Concluso l’esame e la ratifica dei decreti rimasti all’ordine del giorno, l’Aula affronta il comma 5,  dedicato al tema della giustizia, con la nomina di due membri di maggioranza della Commissione Affari di Giustizia e l’esame in seconda lettura del Pdl di Adesso.sm per la modifica delle regole relative alla composizione della Commissione stessa.

            Come emerge dai primi intervenuti al dibattito, l’opposizione – dopo più votazioni in cui non ha permesso di raggiungere il quorum necessario alla nomina dei due componenti di maggioranza- ha dato la sua disponibilità, nel corso di questa sessione consiliare, a consentire la sostituzione, a fronte però di una richiesta: il ritiro del Progetto di legge dei gruppi di maggioranza, volto a cambiare le regole per la nomina dei membri della Commissione Giustizia, progetto che avrebbe bypassato comunque quindi l’ostacolo del quorum.

Diversamente, non solo la maggioranza ha comunque portato in Aula il Progetto di legge giunto in seconda lettura, ma lo ha fatto presentando un emendamento che interviene anche su un altro impasse relativo alla giustizia: ovvero il nodo della nomina del Prof. Guzzetta quale dirigente del tribunale, non magistrato. Dal momento della sua nomina infatti, l’opposizione ha più volte sollevato la questione dell’opportunità di aver messo a dirigere il tribunale una figura esterna, non togata, a cui la legge attribuirebbe solo una funzione temporanea e amministrativa. Come spiega il capogruppo di Ssd, Giuseppe Maria Morganti, l’emendamento fa chiarezza sulla normativa del 2011 che ha istituito la figura del dirigente del tribunale, senza però definirne le attribuzioni. E la proposta della maggioranza abbraccia così “una interpretazione più esplicita- chiarisce- per cui le funzioni del dirigente devono essere assimilate a quelle del magistrato dirigente, escluse quelle giurisdizionali”.  L’iniziativa viene fortemente criticata dall’opposizione: per Teodoro Lonfernini, Pdcs, l’emendamento è “un fulmine a ciel sereno”:  “Solo un quarto d’ora fa ho ricevuto gli emendamenti che cambiano l’oggetto in discussione- stigmatizza- prima, si trattava della composizione della Commissione Affari di giustizia, mentre oggi gli emendameti modificano una legge sul potere giudiziario”. In questo modo,  prosegue,“rispondete a una provocazione politica in modo aberrante dal punto di vista istituzionale.” 

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