“La civiltà ed il benessere di uno stato – afferma Dsm in un comunicato – si misura anche sulla qualità del servizio sanitario”. Il giudizio qualitativo non è solo dei fruitori ma anche degli operatori che ne rappresentano la risorsa principale.
Il 2018 doveva essere l’anno di svolta con i concorsi internazionali e la legge sulla dirigenza medica che avrebbero creato una concorrenza all’Italia. In realtà siamo riusciti a perdere anche i pochi medici sammarinesi che avevamo.
La situazione è davvero grave, tanto che le USL italiane stanno richiamando i propri medici pensionati”
“Il risultato che abbiamo ottenuto – continua la nota – con la nostra “Cura” è stato che alcuni concorsi sono andati deserti, anche perché l’esito di taluni si sapeva da mesi e a nessuno piace essere presi per i fondelli, e la fuga è continuata, per citare i più recenti: dott. Lisi della cardiologia; a gennaio la neurologia ha perso il dott. Stumpo; a febbraio la radiologia ha persoil dott. Renzini”.
Fonte: Difendiamo San Marino