A chi giova? Renzi: attacco mediatico contro il nostro Paese

A chi giova? Renzi: attacco mediatico contro il nostro Paese

A chi giova?

è il titolo della nota inviata dalla Segreteria di Stato per gli Affari Esteri, Affari Politici e Giustizia della Repubblica di San Marino firmata da Nicola Renzi. 

Apprendo dalla pregiata edizione di martedì 7 maggio 2019 di una testata giornalistica sammarinese dell’esistenza di – cito l’articolo – “un tarlo che rode la residua serenità dei cittadini”. Questo tarlo sarebbe inerente una registrazione audio di un presunto dialogo tra un tale “Marino” ed un tale “Nicola”, tanto che – cito nuovamente – “tantissimi, praticamente tutta la Repubblica, si stanno chiedendo chi sia quel Nicola”.

Sinceramente credo che il tarlo che rode molti Sammarinesi sia un altro. Sapere, ad esempio, perché da qualche tempo è partito un vero e proprio attacco mediatico contro il nostro Paese, perché anche la mia persona da qualche tempo sia oggetto di attacchi infamanti e pretestuosi, oltre che falsi. Sapere se quella conversazione sia vera o artefatta. Sapere perché qualcuno avrebbe dovuto registrare la conversazione in oggetto. Chi sia stato. Perché lo avrebbe fatto. Perché un tale audio, che dovrebbe essere comparso in una ordinanza del tribunale, sarebbe finito in mano ad un certo sito sammarinese. Perché a questo audio, che, come si evincerebbe dall’ordinanza del Tribunale, è tutt’altro che una intercettazione effettuata dalle forze di polizia nell’ambito di un’indagine – dunque verificabile -, si attribuisca così tanta importanza. Perché alcune persone nei mesi passati avrebbero sostenuto in colloqui di avere copia di tale audio. Perché sarebbe stato reso pubblico proprio ora. Perché alcuni, – pochi per la verità, magari, tra loro, quelli che sui rapporti con i poteri forti o “medio deboli” del nostro paese hanno costantemente basato la loro azione – si affannano a chiedermi smentite, cercando di sfruttare questa paccottiglia.

Io mi sono fatto una idea su molti di questi interrogativi. Credo però che la spiegazione più semplice sia che il Governo e la maggioranza di cui sono onorato di fare parte hanno deciso di imprimere il passo decisivo del cambiamento del nostro Paese, abbandonando le logiche del passato e le rendite di posizione di alcuni. L’accordo di associazione con la UE ed il rapporto di sempre maggiore collaborazione con l’Italia sono la chiave di volta per questo passaggio e per un nuovo sviluppo del Paese. Essi sono anche la manifesta volontà da parte mia, del Governo e della maggioranza di guardare ad un futuro del sistema bancario e finanziario inscritto nelle comuni regole europee delle quali ovviamente ed auspicabilmente anche una vigilanza integrata alle migliori prassi dell’Unione fa parte.

Questo è quello per cui ci stiamo battendo, contro molte tentazioni di ritorno al passato e molti ostacoli che provengono, anche – e non solo – dall’interno del nostro Paese. Questi ostacoli si configurano, talora, in reiterate menzogne o tentativi abbastanza goffi e risibili di gettare discredito personale su chi sta cercando di adempiere al proprio ruolo. Evidentemente siamo sulla strada giusta e questo sciacallaggio non fa altro che spingermi ad andare avanti con ancora maggiore determinazione, seppure, sono certo, di attacchi di questo tipo ne seguiranno molti altri.

Infine, per tranquillizzare quei pochi che si sono posti dei dubbi, o hanno cercato capziosamente di instillarli negli altri per il proprio misero tornaconto, con ogni spregio della legalità, della correttezza e del comune buonsenso: se – e ripeto se – un Nicola c’è, quel Nicola non sono certamente io.

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