San Marino. Fups-Csdl pretende il recupero dei 200 milioni di euro

San Marino. Fups-Csdl pretende il recupero dei 200 milioni di euro

“Forte preoccupazione per la situazione economica nel suo insieme, soprattutto per quanto riguarda il mantenimento dello stato sociale e l’assistenza sanitaria. Il timore è che per affrontare il debito dello Stato si vada verso un ridimensionamento dei servizi pubblici o verso ulteriori forme di privatizzazione del welfare state”.

Lo dichiara la Federazione unitaria pensionati sammarinesi della Confederazione sammarinese del lavoro, aggiungendo in un comunicato che “il veicolo pubblico pensato per il salvataggio dei fondi pensione investiti in Banca Cis e nel quale si sposteranno Npl della stessa banca per 103 milioni di euro, nella migliore delle ipotesi, costeranno allo Stato, cioè alla collettività, almeno 70 milioni o anche di piùNpl di Cassa di Risparmio sono stati ceduti al 7%“.

Sempre nella stessa nota, la Fups-Csdl ricorda al governo che “era nel programma elettorale l’impegno di recuperare i quasi 200 milioni di euro di monofase non pagata“, rimarcando il fatto che “chi paga le tasse in misura nettamente maggiore sono ancora una volta i lavoratori dipendenti e i pensionati, mentre altre categorie non hanno prodotto nessun aumento del gettito fiscale dall’introduzione della riforma fiscale del 2013 ad oggi”.

Infine, il direttivo Fups-Csdl auspica che “il senso di responsabilità della Csu, mostrato nel caso di Banca Cis e il clima di maggiore unità e collaborazione che si è creato nel Paese, sia tenuto in seria considerazione dall’esecutivo nell’affrontare i gravi problemi sul tappeto, come ad esempio la situazione degli Npl di tutte le banche e la riforma pensionistica“.

Leggi il testo integrale del comunicato

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