Nemmeno il buon senso
La politica vuole gestire l’amministrazione della giustizia?
Il Segretario di Stato alla Giustizia, Nicola Renzi, in una conferenza stampa tenuta ieri nella sede di Repubblica Futura, presente lo staff con cui dagli inizi del 2017 ha retto le Segreterie Esteri e Giustizia, ha ripercorso le tappe che hanno portato allo stallo nella procedura di nomina dei due giudici di appello vincitori del concorso deliberato dal Consiglio Grande e Generale nel marzo 2019. Lo stallo è derivato dalla mancata presa d’atto della graduatoria scaturita dal concorso, da parte dello stesso CGG.
Detta presa d’atto figurava già all’ordine del giorno della sessione consiliare 22-31 luglio 2019 al comma 32, che però non è stato espletato.
Nella sessione 11-18 settembre figurava al comma 11, pure non espletato.
Nella sessione 26-27 settembre figurava al comma 4, pure non espletato.
A fine settembre il CGG è sciolto in vista delle elezioni dell’8 dicembre prossimo. Però, benché sciolto, è convocato per decreto in via straordinaria dagli Ecc.mi Capitani Reggenti per alcuni adempimenti specifici fra cui “la presa d’atto della graduatoria del concorso per il reclutamento di due Giudici d’Appello in materia civile e amministrativa, ai sensi dell’art. 3, quarto comma, della Legge Qualificata 30 ottobre 2003, n 145 e successive modiche“.
Ebbene nell’ordine del giorno della sessione del CGG 8-13 novembre, convocata come si è detto in via straordinaria, detta ‘presa d’atto’ non è stata inserita benché la legge qualificata 3 agosto 2018 n.3 all’Art. 20 (sessioni ed argomenti) al comma 3 reciti: “I commi iscritti all’ordine del giorno rimasti inevasi sono iscritti con priorità all’ordine del giorno della seduta consiliare successiva, fatto salvo decisioni diverse dell’Ufficio di Presidenza da assumere a maggioranza qualificata dei due terzi“.
Di qui la denuncia pubblica del Segretario di Stato alla Giustizia, Nicola Renzi, attraverso la conferenza stampa di ieri.