San Marino. Insulti sessisti sui social, Rf scende in campo

San Marino. Insulti sessisti sui social, Rf scende in campo

Inviata una lettera alla Reggenza, all’Autorità garante per l’Informazione e all’Authority Pari Opportunità per chiedere che venga alzato il livello di allerta sull’hate speech e sugli insulti sessisti sui social.

Lo dichiarano in una nota le donne di Repubblica futura in seguito a “una serie di preoccupanti vicende occorse nella prima parte della campagna elettorale, che hanno interessato donne e ragazze candidate, nei cui confronti si sono verificati fenomeni di hate speech insulti sessisti sui social, oltre a vignette allusive che altro non fanno che scoraggiare la partecipazione delle donne all’agone politico”.

Nella lettera, si legge nel comunicato, “è stato richiesto alle autorità competenti di intraprendere anche alcune azioni in merito e in particolare di vigilare sulle espressioni di odio on line, con particolare riguardo all’odio sessista, prevedendo procedure di rilevazione e segnalazione proattive relative a tutti i media compreso internet e i nuovi media; intraprendere studi e raccogliere dati disaggregati per sesso su cyberbullismo e cyberviolenzaprevedere misure atte a criminalizzare episodi di espressioni di odio e odio sessista applicabili a tutti i media, nonché procedure di segnalazione e sanzioni adeguate; adottare ogni misura ritenuta idonea a prevenire e reprimere i fenomeni di violenza sopra citati”.

Le donne di Repubblica futura ritengono che “l’impegno politico che tutti i candidati affrontano nel periodo delle elezioni debba sempre meritare rispetto e che la critica politica non debba mai scadere nella contumelia, nell’offesa e nella lesione alla dignità e all’identità della persona e che, specialmente quando assume connotati sessisti e denigratori della donna in quanto tale, debba essere fortemente condannata e fronteggiata con tutti i mezzi che l’ordinamento mette a disposizione”.

Infine, sempre le donne di Repubblica futura auspicano che “il clima di violenza, intimidazione, dileggio che causa insicurezza ed esclusione cessi e liberi la comunicazione elettorale, offrendo a tutti pari opportunità e libertà”.

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