Crac Cmv, la Finanza cerca i soldi nei paradisi fiscali
Intanto all’inchiesta si aggiungono altri 3 indagati, tutti legati alla società
ALESSANDRA NANNI – Mentre l’inchiesta sul crac della Cmv si arricchisce di altri tre indagati, gli investigatori della Guardia di Finanza continuano a dare la caccia al “tesoretto”. Forse il grosso dei fondi neri che, sospettano, sia ancora nascosto da qualche parte. Fino ad oggi, gli investigatori del Nucleo di polizia economico-finanziaria, coordinati dal sostituto procuratore Paolo Gengarelli, hanno messo i sigilli a 4 milioni di euro (sui 7,6 milioni disposti dal gip), tre in contanti e uno in beni immobili, trovati ai tre destinatari del sequestro. (…)
Ma i milioni scomparsi grazie alla “triangolazione” con una società del Titano e portati materialmente da due funzionari dell’allora banca di credito cooperativo Valmarecchia (ora Riviera Banca SpA, il cui vice presidente, Fabio Pula, compare tra gli indagati), per la Finanza sono molti di più. Il flusso ricostruito è di oltre venti, e sono certi che siano occultati da qualche parte. Per questo hanno fatto partire una serie di ricerche a tappeto ai quattro angoli del mondo. Una ricerca che non riguarda soltanto la Repubblica di San Marino, dove la rogatoria sul conto dei tre è ancora in corso e le risposte non sono ancora arrivate, ma anche in quei cosiddetti paradisi fiscali che gli investigatori sono in grado di raggiungere, Svizzera inclusa. (…)
Articolo tratto da Il Resto del Carlino
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