Il focolaio esploso nello sport: Rbr Rimini ko, 17 contagiati. Il medico: virus molto infettivo
RICCARDO ROSSI – “Ci abbiamo provato in tutti i modi, anche isolando i giocatori negativi in albergo dopo la partita di Cremona, ma non è bastato. Sono diventati positivi pure loro e allora la società ha deciso giustamente di fermarsi”. Le parole di Eraldo Berardi, medico sociale della Rbr Rimini, fanno capire bene di fronte a quale tipo di “ciclone” inarrestabile (11 giocatori positivi e 6 dello staff) si sia trovato di fronte il club romagnolo. E proprio nel momento peggiore della stagione: “Alla fine parliamo di sport e la salute viene sempre prima. Purtroppo il virus si è diffuso rapidamente nel gruppo squadra e non c’erano le condizioni per andare avanti. L’Ausl ha sottolineato come i giocatori diventati positivi in albergo a quel punto potevano anche proseguire la quarantena nelle proprie abitazioni e così abbiamo fatto”. (…)
“È successo e basta. Non credo abbia molto senso provare a ricostruire la catena del contagio, in primis perché è impossibile. Vero, il primo positivo in questo caso è stato l’allenatore Massimo Bernardi, ma questo significa poco. Parliamo di una squadra di basket, mai dimenticarlo. Quindi tante persone che vivono strettamente a contatto, sia sul campo da gioco che fuori, vedi ad esempio la trasferta in pullman a Cremona. Il virus è molto infettivo, passa rapidamente e ci risulta che pure la Juvi Cremona abbia riscontrato qualche positività quindi, ripeto, capire da dove è partito e come si è diffuso il contagio rappresenta solo una perdita di tempo”. (…)
Articolo tratto da Corriere Romagna
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