Nuove misure anticovid a San Marino: “Niente chiusure ma controlli a tappeto e sanzioni severe”

Nuove misure anticovid a San Marino: “Niente chiusure ma controlli a tappeto e sanzioni severe”

Tra domani e mercoledì sarà emanato dal Governo di San Marino il decreto con le nuove disposizioni per contrastare i crescenti contagi da Covid 19.

Ad anticiparne i contenuti è stato il Congresso di Stato in conferenza stampa che ha spiegato come ancora non ci sia un testo definitivo. 

Dal punto di vista dell’economia i Segretari di Stato hanno assicurato che non sono previste chiusure anticipate per le attività pubbliche come sta facendo l’Italia, ma che verranno intensificati i controlli, specie nei luoghi pubblici, e inasprite le pene. Sul tavolo anche l’ipotesi di limitare la vendita di alcolici dopo le 24. Inoltre bar e ristoranti dovranno affiggere il numero massimo di posti disponibili con l’obbligo di non superarli.

Nel mirino anche gli sport di contatto – come calcio, basket, pallavolo e rugby – le cui attività saranno verosimilmente limitate.

La scuola rimane aperta. È stato annunciato un intervento sulla durata della giornata scolastica.

 

Ecco un riassunto della conferenza stampa.

 

Teodoro Lonfernini

LAVORO – Lo smartworking sarà normato dal decreto in attesa dell’approvazione della legge, perché con tutta probabilità non riusciremmo a farla approvare dal Consiglio Grande e Generale in questa sessione. L’obiettivo è introdurre le novità subito.

SPORT – Interverremo per prevenire i contagi, specie nelle fasce scolastiche. Chiediamo la massima collaborazione da parte dele famiglie e dei cittadini. Le indicazioni dell’ISS ci chiedono di ridurre il più possibile lo sport da contatto, anche se all’aperto.  

 

Roberto Ciavatta

SANITA’L’obiettivo è mantenere un controllo puntuale sulle attività piuttosto che fare chiusure generalizzate. Non è nostra intenzione introdurre chiusure alle 18 per i locali ma richiedere maggiore attenzione. L’ISS sta lavorando per rafforzare i protocolli anticontagi. Non ci possiamo focalizzare sulla fotografia attuale, che ha pochi casi gravi. Noi ci dobbiamo preparare. Perché oggi sono positivi i giovani che possono portare i contagi ai soggetti più fragili della famiglia.

L’ospedale è pronto ad aprire il reparto covid. Questa volta vogliamo far restare aperti gli altri servizi.

Il nuovo decreto non prevededrà chiusure ma aumento consistente dei controlli. La volontà è di colpire chi non rispetta le norme anticontagio per far restare aperti tutti. Quindi bar, ristoranti, palestre, centri estetici.

Mascherina, distanziamento, igienizzazione restano gli unici strumenti che abbiamo per contrastare il virus. Ancora oggi, infatti, non esistono cure per il Coronavirus. Ci sono farmaci che rallentano in parte l’infezione. Quindi possiamo solo cercare di contenere i contagi per convivere con il virus.

A chi chiede tamponi e test a tappeto dico che non sono strumenti di prevenzione. 

 

Federico Pedini Amati

TURISMO: Non stiamo pensando ad un nuovo lockdown. Sulle polemiche in merito agli eventi fatti o non fatti rispondo che siamo persone serie. Abbiamo fermato eventi come quello di Halloween in Centro in cui non possiamo avere un controllo ferreo sulle disposizioni anti contagio alla luce del fatto che avrebbe attirato le famiglie. Anche se eravamo pronti con un controllo ferreo degli accessi. Ribadisco che siamo persone serie e responsabili. Non ci sentiamo di far rischiare le famiglie. Oggi la media dei positivi è 41 anni e vogliamo che i contagi non arrivino ai più vecchi. 

Perché sì ai congressi e ai convegni? Perché lì c’è la possibilità di verificare subito il rispetto delle misure di prevenzione. Bar e ristoranti dovranno affiggere il numero massimo di posti disponibili con l’obbligo di non superarli.

Saremo severissimi con multe e sospensione delle licenze a chi non rispetterà le nuove regole. Cercheremo di continuare a fare eventi, a partite dal Natale delle Meraviglie, cercando di rispettare le prescrizioni e parametrando le iniziative in base all’andamento dei contagi. 

Queste iniziative vengono prese anche alla luce dell’aumento dei casi nei territori limitrofi, perché non vogliamo essere indicati come untori.

Saranno bloccati anche gli eventi sportivi in cui non è possibile controllare il rispetto delle misure.

 

Fabio Righi

INDUSTRIA e COMMERCIO – Abbiamo la possibiltà di fare politiche puntuali visto la dimensione del paese. Rispetto ai mesi scorsi abbiamo una consapevolezza maggiore anche nei cittadini e nelle imprese sulla gravità della situazione. Siamo fiduciosi che riusciremo a tenere tutto completamente aperto.

Anche nella peggiore delle ipotesi si interverrà con una chiusura al 50% ma lasciando le aziende capaci di lavorare. 

L’attività dei locali pubblici porta possibili assembramenti e aumenti dei contagi. Ma se i locali hanno tavoli distanziati e fanno il servizio al tavolo come già oggi è previsto, non limiteremo orari. Ma certamente saranno aumentati i controlli.

Una volta completato il decreto ci sarà il confronto con le categorie perché in questa emergenza serve l’aiuto di tutti.

Chiusura alle 24? La sospensione delle attività dipende dal distanziamento. Dipende dalla collaborazione delle attività nell’evitare assembramenti. Appello ai giovani: nessuno vuole limitare la socialità ma è indispensabile attenzione. 

 

Andrea Belluzzi

ISTRUZIONE – La scuola ha 4.000 tra studenti, docenti e non docenti. Oggi abbiamo due classi, una della scuola media a Serravalle e una elementare a Dogana, in quarantena di 10 giorni come prevede il protocollo concordato con l’ISS. Sono stati fatti circa 200 tamponi tra la popolazione scolastica con un impegno enorme. La formazione dei giovani è fondamentale per questo continueremo ad impegnarci perché la scuola resti aperta.

Sono allo studio interventi sulla giornata scolastica. Se vogliamo tenere aperta la scuola serve maggior impegno da parte di tutti. Dobbiamo fare squadra e dobbiamo rispettare le prescrizioni.  L’impegno difficile è di non fermare tutto. 

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