Osla e’ contraria alla obbligatorieta’ della Smac

Osla e’ contraria alla obbligatorieta’ della Smac

Facciamo un salto indietro di dodici anni, tornando al 2001, anno in cui cominciavano ad essere messe insieme delle idee che hanno visto il concepimento di una fidelity card nazionale, intesa come “strumento di interazione cittadino/PA, servizio aggiunto per il cliente ad incentivo degli acquisti in Repubblica, per focalizzare e dare vita ad una fidelity card, da attuarsi in stretta collaborazione con gli operatori economici, che ampliasse la clientela e la fidelizzasse, agendo sull’individuazione di benefit a favore dell’utente e veicolando tramite la card azioni mirate al recupero di competitività per il settore commercio”. Nonostante OSLA abbia sempre avuto un ruolo da protagonista nel promuovere la SMaC, la sua gestione è stata lasciata all’apparato pubblico senza che si ottenessero risultati di livello superiore, di cui è potenzialmente portatrice. Le associazioni da tempo sono pronte ad occuparsi quantomeno delle prospettive di marketing. In più occasioni si è proposto al Governo un progetto concreto per LA GESTIONE DELLA PROMOZIONE SMaC senza ad oggi avere avuto risposte concrete. Serve un POTENZIAMENTO DELLA FLESSIBILITÀ DELLA SCONTISTICA, della PROMOZIONE ALL’INTERNO ED ALL’ESTERNO DEL TERRITORIO, del BORSELLINO ELETTRONICO PER TRATTENERE E ATTIRARE I CONSUMI. Nella LEGGE 16 DICEMBRE 2013 N.166 – IMPOSTA GENERALE SUI REDDITI non é assolutamente prevista l’obbligatorietà per gli operatori economici di aderire al circuito SMaC applicando una scontistica. 

 

OSLA rifiuta l’interpretazione dell’obbligatorietà, che infatti non trova corrispondenza nell’articolato, mentre forse sarebbe onestà intellettuale definire le cose con il proprio nome. Quella che viene definita “SMaC obbligatoria” è un “registratore di cassa in rete con l’autorità fiscale e scontrino fiscale telematici”, nulla a che vedere con il circuito SMaC come lo abbiamo conosciuto sino ad oggi, ossia circuito di scontistiche (a carico dello Stato e dell’operatore) che verrà mantenuto e non deve essere cannibalizzato dalla certificazione della compravendita. Il fatto che tecnologicamente qualcuno si sia ispirato al pos SMaC non deve danneggiare il progetto originale, che resta facoltativo per l’operatore con le diverse scontistiche.

Restano addirittura inattuate alcune decisioni deliberate in Comitati di Indirizzo SMaC del 2011. OSLA resta inoltre nell’attesa di verificare la bozza di decreto sull’utilizzo della SMaC quale strumento di accertamento delle vendite e riporta l’attenzione sull’assenza di condivisione con le Associazioni di Categoria. Inoltre dal sindacato ci saremmo aspettati campagne mediatiche SMaC positive e non con effetti che vanno a minare lo stesso interesse del consumatore. OSLA anticipa che organizzerà momenti di approfondimento con gli associati non appena saranno emessi e ratificati i primi Decreti Attuativi e Circolari dell’Ufficio Tributario previsti dalla LEGGE 16 DICEMBRE 2013 N.166 – IMPOSTA GENERALE SUI REDDITI, al fine di evitare di fornire un quadro normativo ancora incompleto e che genera incertezza nell’operatore economico e nel consumatore.

 

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