Difendo il sig. STEFANO GUERRA e ne rappresento gli interessi nelle vicende giudiziarie relative a denunce di appropriazione indebita di alcune auto detenute in leasing da aziende sammarinesi da lui rappresentate.
Leggo con sconcerto e stupore l’edizione odierna de “L’Informazione” dove, in prima pagina, campeggia il titolo “SI APPROPRIA di oltre 20 auto per centinaia di migliaia di euro”, integralmente ripreso in 2° pagina, e si individua l’autore del colossale “colpo” nel “38enne sammarinese Stefano Guerra”.
Quindi, dalla vulgata massmediologa, apprendiamo che per qualcuno i processi sono inutili orpelli e le sentenze inutili esercizi di stile per accertare responsabilità. Da oggi sappiamo che basta e avanza una accusa – meglio se eclatante – per decretare il verdetto a mezzo stampa: “…si appropria di oltre 20 auto…”.
Con buona pace dei giusti processi e dei diritti dell’imputato.
Usciti dalla boutade e stigmatizzato fermamente un simile approccio nel fare informazione, va precisato che le ragioni – peraltro non buone, ma ottime – del sig. Stefano Guerra nelle vicende, lungi dalla protervia delle sentenze a mezzo stampa, verranno fatte valere nell’unico luogo che si ritiene ancora deputato, e cioè nell’aula giudiziaria, in contraddittorio fra accusa e difesa e dinanzi a un giudice terzo e imparziale.
Quanto detto nulla toglie o sottrae, però, al grave pregiudizio morale ed economico inferto dalla incauta affermazione (proclamazione?) alla persona prima e all’imprenditore poi, che fa della sua immagine – specie in una realtà ristretta come la nostra – uno strumento primario e imprescindibile. Ed è per il ristoro di tale danno che il sig. Guerra si riserva, sin da ora, di agire nelle competenti sedi.