Presa di posizione sulla questione dei rifiuti

Presa di posizione sulla questione dei rifiuti

La notizia è scarna nella sua essenza: “la regione Emilia-Romagna ha sospeso le spedizioni di rifiuti speciali da San Marino”. In parole più semplici: le nostre piccole e medie aziende non potranno più smaltire i rifiuti speciali oltre confine.
La notizia è venuta alla luce solo ieri anche se la relativa raccomandata è pervenuta alla Segreteria Territorio e Ambiente in data 11 novembre scorso.
Oggetto della lettera: “Si richiede la comunicazione degli impegni previsti con gli articoli 2 e 3 ma soprattutto la sospensione delle spedizioni dei rifiuti”. In tutto poco più di tre paginette riassumibili in un ordine perentorio: “Si invita a voler adottare gli adempimenti necessari e più urgenti, in modo da poter dare la massima operatività all’Accordo sottoscritto il 30 gennaio 2008, dalla Segreteria al Territorio. Per quanto sopra si chiede la sospensione delle spedizioni di rifiuti prodotti nel territorio della Repubblica di San Marino”.
Tradotto significa che dall’11 novembre le piccole e medie aziende sammarinesi dovranno tenersi i rifiuti in casa. Almeno fino a quando non sarà rispettato l’accordo che, per correttezza di informazione, fissa il termine ultimo per attivare un centro di raccolta e pretrattamento entro gennaio 2009; stessa scadenza per adottare una adeguata normativa.
La regione Emilia-Romagna ritenendo che in due mesi tutto questo non potrà avvenire, ha pensato bene di interrompere, unilateralmente, l’Accordo.
Una situazione di grave difficoltà per le imprese del Titano, che già da tempo si trovano a dover seguire dinamiche particolarmente complicate ed onerose per la gestione e lo smaltimento dei propri rifiuti speciali al di fuori del territorio della Repubblica. La Regione Emilia-Romagna, nel contempo, ha suggerito alle province di sospendere la ricezione dei rifiuti speciali provenienti da San Marino, cosa che le singole Province, a quanto risulta, avevano già iniziato ad attuare.
In sostanza i tanto sbandierati accordi siglati dieci mesi fa dal governo del tempo sono alla fine risultati delle bolle di sapone esplose alla prima prova concreta: quella dell’operatività dell’esecutivo che, a giorni, dovrà mettersi in disparte. Un abbandono del campo con regalino finale ben confezionato al nuovo governo che, in due mesi, dovrà attuare quanto, il vecchio, in dieci mesi non è stato in grado di fare per manifesta “inattività”.
Una situazione che ha già messo il sale sulla coda all’Anis. Questa ha espresso la propria preoccupazione per una situazione che danneggia ulteriormente le imprese del Titano.

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