La Tribuna Sammarinese ritiene che fra i primi atti del nuovo governo emanazione di Patto per San Marino, dovrebbe esserci la nomina del Presidente della Banca Centrale della Repubblica di San Marino.
Nomina lungamente attesa e inutilmente sollecitata da tante parti.
Al momento però non pare che sia stato nemmeno fatta la scelta fra una candidatura interna o esterna all’ambito sammarinese.
Nel caso che si opti per un sammarinese pare che siano stati proposti i nomi di Tito Masi e di Loris Francini. Diversamente riaffiora il nome di Mario Monti, emerso durante la Festa dell’Amicizia della scorsa estate, rivelato durante un dibattito.
Ecco come è stato visto l’argomento dal gruppo di lavoro che prepara
San Marino Forum 2009 Studio Ambrosetti: ‘L’Advisory Board del San Marino Forum ha stabilito una priorità: ‘San Marino deve assolutamente procedere al più presto alla nomina del nuovo Presidente di Banca Centrale’ ha affermato, a nome del Comitato Scientifico, il senatore Lucio Stanca. ‘Un governatore che possa dialogare con il collega della Banca d’Italia, Mario Draghi’. Sulle caratteristiche del nuovo presidente, in maniera unanime, i tre membri dell’Advisory Board hanno aggiunto: ‘Dovrà essere autorevole. Il nuovo presidente di Banca Centrale deve essere considerato un interlocutore credibile dalle sue naturali controparti’. E sulla dibattuta questione se debba essere o meno sammarinese, Valerio De Molli, fornisce la sua proposta: ‘Ben venga se San Marino riuscirà a trovare una personalità competente tra i suoi cittadini, ma è necessario che sia riconosciuta dalla Banca Centrale italiana sia in senso etico che più strettamente delle competenze’. E ai più scettici, coloro che pensano che non esistano Paesi al mondo dove i governatori siano stranieri, De Molli propone l’esempio di Israele, la cui Banca Centrale, una delle più importanti in assoluto al mondo dopo quella degli Usa, è stata letteralmente risollevata da un professore americano, Stanley Fischer.‘