Problem solving: trovare la radice di ogni problema per poi risolverlo. Di Gianluca Spadoni

Problem solving: trovare la radice di ogni problema per poi risolverlo. Di Gianluca Spadoni

Prosegue il viaggio tra le Soft Skills, quelle competenze che danno una marcia in più nel mondo del lavoro odierno.

Oggi parliamo di Problem Solving, una delle Soft Skills più importanti e più richieste nel business di oggi.

Innanzitutto: di cosa parliamo esattamente?

Per Problem Solving si intende l’atto che comprende la definizione di un problema, l’identificazione delle cause, la selezione di alternative per giungere a una soluzione e l’implementazione della soluzione.

Tuttavia, spesso accade che quello che si pensa sia un problema, rappresenti in realtà il sintomo di qualcos’altro di più articolato: una tecnica utile ed efficace per identificare la vera natura del problema, è quella delle “Five Whys”, dei “Cinque Perché“.
Questa tecnica ha lo scopo di evidenziare la catena di causalità fino a giungere alla causa originaria, e consiste nel chiedersi il “perché” di una determinata situazione scendendo ad almeno cinque livelli di profondità.

Una volta individuato il vero problema e chiarite le cause, si procede con la valutazione delle possibili alternative a disposizione, con lo scopo di risolverlo rapidamente.

Questa è una fase in cui è particolarmente utile il confronto con altre persone. È per questo motivo nei team di lavoro viene caldamente suggerita una sessione di brainstorming, in cui vengono proposte e considerate tutte le modalità di risoluzione possibili, valutate nei loro effetti.

Una volta individuata la soluzione, si procede con l’implementazione.

A questo proposito cito spesso durante i percorsi formativi in Evolution Forum, una frase legata alla skill del Problem Solving che recita così: “Lenti nel pensiero, veloci nell’azione”.
Queste parole fanno eco a una frase attribuita ad Albert Einstein che dice: “Se avessi 60 minuti per risolvere un problema, né utilizzerei 55 per definirlo e 5 per risolverlo!”. Ovvero le fasi preliminari sono molto più importanti del processo risolutivo.

Un altro paio di esercizi pratici molto utili nella fase di identificazione del problema sono la “Tecnica del come peggiorare” e la “Tecnica dello scenario oltre il problema”.

Sul come peggiorare, basta domandarsi: “Se volessi far peggiorare ulteriormente la situazione invece di migliorarla, come potrei fare?”.
Sembra paradossale ma questa domanda, che mette in luce ulteriori dinamiche di peggioramento, ci fornisce di conseguenza le modalità opposte, ovvero altre eventuali strade da percorrere per la risoluzione del problema in questione.

Per quanto riguarda lo scenario oltre il problema, ci si domanda quale potrebbe essere la situazione che si presenterebbe nel momento in cui il problema fosse completamente risolto.
In altre parole dovremmo spingere la nostra mente a immaginare quale potrebbe essere la situazione ideale.
Una volta individuata, si potrebbe a questo punto “ragionare al contrario” estrapolando tutte le caratteristiche che rendono la situazione desiderata e/o ideale, utilizzandole e comportandosi di conseguenza.

L’ultima cosa è anche forse la più importante: il Problem Solving si allena!

Mettere in pratica costantemente questa serie di suggerimenti rappresenta una buona palestra per le vostre capacità di risolvere situazioni intricate.

 

Gianluca Spadoni

 

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