Processo Varano, Carisp, il via a Forlì

Processo Varano, Carisp, il via a Forlì

Partito a Forlì il processo Varano che coinvolge Carisp

A dieci anni dall’esplosione del caso ieri si è svolta la prima udienza. Pioggia di eccezioni preliminari sulla indeterminatezza del capo di imputazione

L’indeterminatezza del capo di imputazione è stata tra le eccezioni maggiormente sollevate nella prima udienza di ieri davanti al alla corte collegiale, presieduta dal giudice Rossella Talia, del processo “Varano” che si è aperto ieri a Forlì. Una prima udienza che arriva dopo 10 anni dall’esplosione del caso con l’arresto all’alba del 4 maggio 2009 degli allora vertici di Carisp. Dopo una serie di vicissitudini processuali, pronunciamenti della Cassazione sulla competenza e non solo, e una serie di trasferimenti che hanno visto il processo migrare da Forlì a Rimini e poi di nuovo a Forlì, ieri si è quindi aperta la prima udienza del caso. Il processo fissato per le 12 e 30 è iniziato puntuale.

Sono 28 gli imputati, membri degli organi sociali di Cassa, Delta e Carifin, oltre a due persone giuridiche, Cassa di Risparmio di San Marino e Monte dei Paschi di Siena.

Come noto Banca d’Italia è costituita parte civile. Le accuse vanno a vario titolo dal riciclaggio all’esercizio abusivo dell’attività bancaria, all’ostacolo alla vigilanza all’associazione a delinquere. L’udienza, che è proseguita per tutto il pomeriggio di ieri, si è aperta con le eccezioni preliminari delle difese. Principalmente e da più avvocati delle difese è stata sollevata l’indeterminatezza del capo di imputazione e ne è stata chiesta la nullità. Le difese lamentano tutte, infatti, la violazione del diritto di difesa ritenendo non sufficientemente determinato il capo di imputazione.

L’inchiesta che venne condotta all’origine dagli allora Pm di Forlì, Fabio Di Vizio e Marco Forte. Oggi l’accusa in udienza è sostenuta dal Pubblico ministero Federica Messina. Al di là di quanto emergerà nel processo – da sempre i legali degli imputati sostengono l’innocenza dei loro assistiti e la non fondatezza dell’impianto accusatorio – si può ipotizzare che diversi capi di imputazione dovranno fare i conti con la prescrizione, visto il travagliato percorso della vicenda che presenta diversi lati dubbi come emerse anche da una Commissione consiliare di inchiesta di qualche anno fa. Un processo comunque non di secondaria importanza per San Marino, visti i riflessi che avrà, in un senso o nell’atro, sulla banca che oggi è di proprietà dello Stato. 

 

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