Proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori dell’Industria e dell’artigianato

Proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori dell’Industria e dell’artigianato

Dalla prossima settimana parte un programma di assemblee con i lavoratori di questi settori. Se l’ANIS vuole firmare il contratto, ci sono tutte le condizioni. Se vuole lo scontro, se ne assumerà la responsabilità
20 Gennaio 2012 – I frenetici incontri di questi giorni, avvenuti anche alla presenza del Governo, si sono conclusi con l’ennesimo nulla di fatto per l’intransigenza dell’ANIS che – nonostante le aperture fatte dalla CSU sui temi relativi all’aumento dell’orario di lavoro, posti come condizione necessaria per il rilancio e per la competitività del sistema manifatturiero – vuole delegittimare il sindacato, per non lasciare spazi di negoziazione ai lavoratori.
Gli industriali si sono sperticati a più riprese nel dichiarare che l’aumento dell’orario di lavoro sarebbe stato accompagnato dal relativo incremento delle retribuzioni e dalla loro salvaguardia rispetto all’erosione dell’inflazione ma, giunti al dunque, pongono ostacoli insormontabili alla definizione di quanto annunciato.
La CSU ha proposto di garantire alle imprese la possibilità di recuperare le 100 ore lavorabili di differenza rispetto alla realtà italiana per ben 5 anni, prorogabili di altri 3, a fronte della certezza matematica della rivalutazione delle retribuzioni rispetto all’inflazione, non preventivabile per un periodo così lungo, oltre all’incremento delle ore di flessibilità e alla disponibilità di destinare parte degli incrementi retributivi in favore dei lavoratori che hanno perso il posto di lavoro e si trovano in condizioni di estrema difficoltà.
Una posizione di estrema responsabilità che assicura certezze alle imprese in termini di operatività e prospettive di stabilità all’intero sistema economico per un lungo periodo. Ma l’ANIS pretende di acquisire in via definitiva le parti normative e di confidare nella sua buona volontà rispetto agli aumenti contrattuali, indicando per iscritto una semplice dichiarazione di principio.
Inoltre, pretende di azzerare gli innumerevoli accordi aziendali stipulati in decenni di contrattazione e di consentirne invece altri in deroga al Contratto Nazionale, ovviamente peggiorativi. Di certo, qualora vi fossero ancora dubbi, sono emerse le vere intenzioni dell’ANIS, e cioè di impedire al sindacato qualunque spazio di trattativa, non solo nell’immediato a causa della crisi, che peraltro non riguarda l’intero sistema economico, ma per tutti gli anni a venire, smantellando il Contratto Collettivo. Tutto questo mentre:
– non arrivano gli accordi con l’Italia, determinanti per l’operatività di buona parte delle imprese come denunciato recentemente dalla Camera di Commercio;
– emerge con sempre maggior frequenza l’inquinamento del nostro sistema economico da parte della malavita organizzata;
– il Governo non è in grado di mettere in atto un concreto progetto di sviluppo a fronte di oltre 2000 posti di lavoro persi negli ultimi 3 anni, dei quali solo la metà recuperati;
– i disoccupati aumentano, in particolare i giovani, e con essi le difficoltà delle famiglie di far fronte alle spese necessarie al proprio sostentamento;
– il nostro Paese si sta indebitando in maniera preoccupante ed il Governo non è in grado di portare a termine una seria riforma fiscale che faccia emergere i redditi reali di tutti i contribuenti, tassandoli adeguatamente, ma solo di applicare imposte straordinarie ai soliti noti, come le addizionali IGR, la tassa su tutti gli immobili e quella vergognosa ai lavoratori frontalieri.
È davvero giunto il momento di costruire insieme la piattaforma su cui basare il futuro del Paese, non delle rivalse nei confronti delle conquiste sindacali degli ultimi anni, ma serve altresì uno scatto d’orgoglio da parte del movimento dei lavoratori, di fronte alle provocazion
L’Attivo dei Quadri richiama anche il Governo alle proprie responsabilità, di fronte ad un atteggiamento di tale arroganza, e proclama pertanto lo stato di agitazione dei lavoratori dell’industria e dell’artigianato (settore quest’ultimo per il quale non vi è stato il benché minimo incontro). Dalla prossima settimana partirà un ciclo di assemblee con i lavoratori di questi settori per informarli adeguatamente e condividere le iniziative necessarie alla sottoscrizione dei Contratti di Lavoro.
Attivo Generale dei Quadri della FLI-CSU
 

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