Proprio dal Psd, no alla proposta dei ‘ribelli’ di ritirare l’ordine del giorno della parità

Proprio dal Psd, no alla proposta dei  ‘ribelli’  di ritirare l’ordine del giorno della parità

I vertici del Partito dei Socialisti e dei Democratici sono i primi ad esprimersi, attraverso i microfoni di San Marino Rtv, con un no sulla proposta avanzata da quattro ‘ribelli’ del loro stesso partito alla opposizione di ritirare l’ordine del giorno in merito al caso Asset Banca. Ordine del giorno su cui si era registrato un voto di parità nella precedente seduta consiliare e che verrà ridiscusso nella seduta di oggi.

I ‘ribelli’ del Psd, Denise Bronzetti, Nadia Ottaviani e Roberto Raschi (manca questa volta Alberto Cecchetti) con
una lettera resa pubblica
attraverso gli organi di informazione avevano espresso la loro preoccupazione per la stabilità del governo che, pur sorretto da Psd, Alleanza Popolare, Sinistra Unita e Democratici di Centro, su tale votazione non era andato oltre 28 voti a favore pur disponendo di 34 consiglieri.
In particolare i quattro consiglieri, rivolgendosi all’opposizione, avevano chiesto “di ritirare l’ordine del giorno previsto al comma 2 della seduta segreta” appunto in discussione oggi.
Già appena esplosa la vicenda Asset Banca i ‘ribelli’ del Psd si erano espressi con una
prima comunicazione pubblica firmata da Alberto Cecchetti, Fabio Berardi, Denise Bronzetti, Nadia Ottaviani e Roberto Raschi.

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