L’informazione di San Marino
Quei famosi T2 e l’associazione all’Unione Europea
Il “T2” è il documento che accompagna le merci all’interno della Ue quando ci sia un passaggio in uno Stato fuori dalle Ue
Marino Cecchetti
Nel corso del recente dibattito in Consiglio Grande e Generale sulla trattiva per l’associazione del nostro Paese alla Unione Europea, più volte è affiorata la questione del “T2”, il documento che accompagna le merci all’interno della Ue quando ci sia un passaggio in uno Stato fuori dalle Ue. Questione antica, collegata all’Accordo di cooperazione e di unione doganale del 1991 entrato in vigore il 28 marzo 2002 (con la ratifica di tutti gli Stati membri, allora 15). C’era la possibilità di trattare subito la questione direttamente a Bruxelles in base all’art. 26 di detto Accordo “Entro un termine massimo di cinque anni a decorrere dalla sua entrata in vigore, le parti convengono di esaminare i risultati dell’applicazione del presente accordo e, se del caso, di avviare negoziati per modificarlo alla luce di questo riesame”.
Ebbene la classe politica sammarinese si è – letteralmente! – dimenticata di tale percorso privilegiato per trattare subito problematiche tipo appunto il T2. Secondo i funzionari della Segreteria Esteri, ciò è avvenuto per le continue crisi di governo che si ebbero in quel periodo, con relativi velocissimi cambi di titolari agli Esteri. Uno di tali Segretari di Stato agli Esteri, invece, si profuse in una spiegazione diversa: “ritengo che alla fine i tempi sarebbero stati gli stessi sia per modificare l’accordo che per rinegoziarlo come abbiamo intenzione di fare superando l’attuale intesa. A questo punto abbiamo quindi deciso di intraprendere la seconda strada per attuare con un nuovo accordo modifiche sostanziali accogliendo anche le giuste istanze degli operatori economici”.
Ecco perché, dopo una quindicina d’anni, abbiamo ancora sul groppone la questione T2