Re Nero, un impianto accusatorio verso San Marino che potrebbe non reggere

Re Nero, un impianto accusatorio verso San Marino che potrebbe non reggere

L’impianto accusatorio verso San Marino messo assieme dalla procura di Forlì per l’indagine Re Nero, indipendentemente dalla pronuncia, attesa per oggi, del Tribunale del Riesame di Bologna riguardo ai tre sammarinesi arrestati Stefano Ercolani, presidente, Barbara Tabarrini, direttore generale e Stefano Venturini, membro del Consiglio di Amministrazione di Asset Banca, potrebbe alla lunga non reggere a quanto afferma, in ordine generale, il dr. Mario Fantini, sui contrasti più frequenti fra autorità italiane e sammarinesi in materia di fiscalità.
Ha detto Fantini a Pier Luigi Martelli de Il Resto del Carlino: in questa materia in campo internazionale e nei rapporti con l’Italia ‘San Marino ha accettato di adottare tutte le norme richieste. C’è una sostanziale differenza: in Italia l’evasione fiscale è un reato penale e i soldi depositati a San Marino dovrebbero finire nella dichiarazione dei redditi. Da noi non è reato. Si cerca di aggirare l’ostacolo formulando ipotesi di reati diversi come il falso in bilancio, l’appropriazione indebita, ecc… Non riesco a capire fino a che punto un castello accusatorio basato su questi principi possa reggere‘.
Il dr. Mario Fantini è Amministratore Delegato

della Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino e Presidente dell’Associazione Bancaria Sammarinese. Era già intervenuto sulla indagine Re Nero
affermando comunque che si trattava di una
‘scossa violenta’ al sistema bancario e finanziario sammarinese.
Di fatto l’indagine portata avanti a Forlì dal procuratore Fabio Di Vizio e dal giudice per le indagini preliminari Rita Chierici potrebbe ferire mortalmente
col sistema bancario e finanziario, l’intera economia sammarinese.

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