ReedoLab, l’intervista di Angelica Bezzicari a Marianna Balducci, L’Informazione di San Marino

ReedoLab, l’intervista di Angelica Bezzicari a Marianna Balducci, L’Informazione di San Marino

Sartoria a noleggio, corsi di formazione, eventi e tanto altro a “ReedoLab”, un progetto nato da quattro giovani / Consumare meno, ri-usare meglio: a Rimini
un laboratorio di moda autoprodotta

Spesso è proprio in tempi di
crisi che le idee sgomitano per
fare spazio, riuscendo a diventare
forma espressiva e anche
un vero e proprio lavoro in grado
di concretizzare le proprie
potenzialità e talenti. E questo è
proprio il caso di ReeDoHub.
A spiegare di che cosa si tratta
è Marianna Balducci, responsabile
comunicazione, grafica e
socia fondatrice della cooperativa
ReeDoHub.

Come è nata l’idea del progetto
ReeDo
?
“ReeDoLab è un progetto a
cura di ReeDoHub, la start up
nata dai corsi di moda dell’Università
di Bologna, Polo di
Rimini. Fondata nel febbraio
2012, ReeDoHub è una cooperativa
che promuove progetti
di moda e design sostenibili e
autoprodotti, organizza laboratori
di ricerca e formazione, gestisce
azioni di comunicazione
e commercializzazione. La cooperativa
si è costituita grazie
all’iniziativa di 4 ex studenti
(nella foto di Fabio Gervasoni)
dei corsi universitari di moda di
Rimini (assieme a me ci sono
Cristiana Curreli, prima sarta
e presidente della cooperativa,
Giulia Ripalti e Fabio Testa)
e di 2 docenti, Elio Marini e
Giampaolo Proni, quest’ultimo
responsabile dell’insegnamento
di Analisi sociosemiotica e dei
primi laboratori grazie ai quali
hanno iniziato a costruirsi il
mondo e il marchio ReeDo”.

Quali sono i servizi che proponete?
“Dopo diverse esperienze di
laboratori, mostre, installazioni
in collaborazione con realtà
del territorio riminese, ora le
energie dell’azienda si stanno
concentrando principalmente
sul ReeDoLab. ReeDoLab è il
laboratorio di moda autoprodotta
che abbiamo inaugurato a
Rimini il 26 ottobre (si trova in
via Bertola, una via che a Rimini
si sta caratterizzando sempre
più per aver raccolto attività
alternative e realtà artigianali
innovative, quindi una “casa”
perfetta per noi). Al momento il
laboratorio funziona in questo
modo: 5 postazioni con macchine
da cucire sono disponibili a 7 euro all’ora per chiunque
abbia un progetto da realizzare,
qualsiasi sia il suo livello di
preparazione in materia (Cristiana
Curreli e Paola Mazzei,
la nostra seconda sarta, sono
sempre presenti per consulenza
e aiuto); in parallelo sono
partiti i corsi di modellistica e
confezionamento di base (tempi
ovviamente più distesi per
quello che è un corso tecnico
a tutti gli effetti); a questo si
affiancano le partecipazioni ad
alcuni eventi e fiere di settore
con formule laboratoriali intensive
e mirate a promuovere
le nostre attività (ultimamente
per esempio abbiamo portato
un workshop di riuso alla Fiera
del Vintage di Forlì e una performance
di cucito e disegno su
stoffa in presa diretta a Matrioska,
mostra mercato dedicata ai
marchi indipendenti handmade
del riminese e dintorni). In tutte
le nostre attività incentiviamo
percorsi di autoproduzione
mirati ad acquisire competenze
e consapevolezza delle proprie
capacità e sperimentiamo molto
nel campo del riuso e dell’utilizzo
di materiali sostenibili.
Continuiamo a collaborare con
l’Università e ci auguriamo che
il laboratorio (fisicamente anche
molto vicino alla sede dei
corsi) possa diventare un luogo
di co-working per gli studenti
in cerca di un posto dove realizzare
i propri progetti”.

Qual è per il momento la risposta
del pubblico
?
“Il pubblico riminese ci ha ben
accolti e, nonostante ci siano
sicuramente territori anche non
troppo lontani (come Faenza,
per esempio) che già hanno
mostrato maggior familiarità e
apertura nei confronti di realtà
simili alla nostra, possiamo
comunque dire di essere riusciti
a partire con tutte le attività in
programma già dalle primissime
settimane di apertura e questo,
dati i tempi difficili, non è
poco. I corsi di modellistica e
confezionamento si rivolgono
ad un pubblico molto motivato
e interessato ad un vero
e proprio percorso formativo
tecnico in materia; la sartoria a
noleggio è una formula molto
flessibile perché varia tempi e
modalità a seconda della persona
e del suo livello di preparazione
e, ovviamente, della tipologia
di progetto da realizzare
(reinventare un vecchio capo,
confezionare un capo da zero,
creare un accessorio riusando
un abito)”.

Pensi che l’artigianato e il recupero
della manualità siano
soluzioni per fronteggiare le
difficoltà economiche che in
questo periodo sono maggiori
?
“Sicuramente c’è una rivalutazione
notevole delle competenze
manuali e del loro ruolo
nel quotidiano di ciascuno; in
Sartoria a noleggio, corsi di formazione, eventi e tanto altro a “ReedoLab”, un progetto nato da quattro giovani
un periodo di forte incertezza e
precarietà, il recupero della manualità
soddisfa in modo immediato
l’esigenza di spendere un
“saper fare concreto”. Ma non è
da confondere con un desiderio
nostalgico, piuttosto questo
“saper fare” sta alla base di una
buona parte della cultura d’impresa
italiana (specialmente di
quelle costellazioni di piccolemedie
imprese manifatturiere
che devono proprio all’artigianato
la loro specificità) ed
è uno dei fattori che ancora ci
rendono competitivi agli occhi
del mondo (per molti è il fattore
sul quale puntare proprio per
superare la crisi). Modelli di
produzione artigianale esistenti
vanno ora ricontestualizzati e il
filone dell’autoproduzione (della
filosofia dei makers, del riuso
e del riciclo), che anche ReeDo
sta sperimentando, rappresenta
uno degli scenari più interessanti
grazie alla sua forte vocazione
alla condivisione delle
risorse e alla sostenibilità”.

Perché scegliere di riutilizzare
un vecchio capo piuttosto che
comprarne uno nuovo a pochi
euro in un grande store
?
“La scelta dell’autoproduzione
non sempre è immediata. Le
persone che entrano al ReeDoLab e non hanno già una sensibilità
o un interesse personale
per queste cose a volte manifestano
diffidenza specialmente
per il fatto di dover investire
del tempo per produrre qualcosa
in un modo nuovo. La
motivazione cresce però nel
momento in cui riusciamo a comunicare
che il tempo investito
non è solo da considerare alla
luce del risultato ottenuto, ma
soprattutto della competenza
acquisita (si impara per la prima
volta a cucire, si rifinisce
la tecnica, si ha a che fare con
una professionista che assiste
e consiglia), competenza che
poi ci si porta a casa per spenderla
e perfezionarla anche al
di fuori del laboratorio stesso.
Anche la spesa quindi viene di
conseguenza valutata in termini
diversi. Al contempo, è gratificante
avere tra le mani qualcosa
che è testimonianza concreta di
una nostra piccola grande impresa,
fatto con le nostre mani
e quindi unico, come mostra lo
slogan della nostra campagna
(ovvero una delle dichiarazioni
dei partecipanti dei nostri
laboratori): “Questo vestito è
davvero mio”.

Quali sono i prossimi eventi e
iniziative
?
Stiamo mettendo a punto il calendario
dei workshop speciali
che si svolgeranno all’interno
del ReeDoLab già da gennaio
in collaborazione con designer
e artigiani che lavorano nel
campo dell’accessorio, del monile,
della tintura naturale, del
riciclo (con qualche appuntamento
speciale dedicato anche
ai più piccoli). Abbiamo già
sperimentato diverse collaborazioni
positive con designer quali
Fethi Atakol, Manolo Benvenuti,
Giulia Meloncelli, tutti
auto produttori del territorio
(Rimini, Santarcangelo, Forlì)
con cui certamente lavoreremo
ancora cercando di affiancare al
percorso sartoriale anche quello
più orientato al design”.
Il ReeDoLab (via Bertola 86,
Rimini) è aperto tutti i giorni
tranne il lunedì mattina e la domenica,
dalle 10 alle 13 e dalle
16.30 alle 19.30. Per info sulle
attività, per le prenotazioni,
sartoria a noleggio e per i corsi
si può scrivere a prenotareedolab@
gmail.com
www.reedo.it

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