CONSIGLIO GRANDE E GENERALE 26-27 NOVEMBRE
LUNEDI’ 26
NOVEMBRE
La seduta del Consiglio grande e generale si
è aperta con la lettura da parte dei Capitani reggenti, Teodoro Lonfernini e
Denise Bronzetti, della relazione della Giunta permanente delle elezioni che ha
convalidato i risultati elettorali dell’11 novembre. La Reggenza ha poi
interrotto per un quarto d’ora la seduta per dare il tempo di presentare
eventuali incompatibilità dopodiché i consiglieri eletti hanno prestato giuramento
in base alle due formule di rito lette in Aula dal segretario di Stato uscente
per gli Affari interni,
Valeria Ciavatta. Passo successivo la nomina all’unanimità dell’Ufficio di
presidenza del Consiglio grande e generale. I designati sono stati Filippo
Tamagnini per il Pdcs-Ns, Francesco
Morganti del Psd infine, per il Ps, Alessandro Mancini.
Si
è quindi aperto il comma comunicazioni con l’intervento della Reggenza
sull’avvio della legislatura e l’omaggio allo scomparso avvocato Renzo Bonelli.
Quindi hanno preso la parola i neo consiglieri. Di seguito un estratto degli
interventi durante i quali sono stati presentati cinque ordini del giorno: due
da Sinistra unita
e Civico 10, il primo sul polo museale di Città, il secondo sui rapporti con
l’Italia e l’Ue; tre da parte di Partito socialista e Unione per la Repubblica sui
conti pubblici, sull’attività del Consiglio grande e generale e sulla
costituzione di una sede pubblico-privata di confronto.
Capitani reggenti: “La seduta odierna rende
pienamente operativa l’Assemblea per la XXVIII legislatura. In questa occasione
desideriamo rivolgere a tutti il nostro cordiale saluto e augurio. Ai nuovi
eletti rivolgiamo un particolare benvenuto certi che sapranno porre a
disposizione del nostro Paese le loro energie, entusiasmo e le loro competenze.
A coloro che hanno già concorso con la loro presenza e partecipazione ai lavori
delle passate legislature chiediamo di contribuire con la loro esperienza a
impostare su solide basi di produttività i lavori dell’Assemblea.
Confidiamo che quanti sono chiamati a rappresentare
il popolo, nel rispetto dei loro ruoli e funzioni, si sentano impegnati per il
bene del Paese e sappiano esercitare il proprio mandato con profondo senso
dello Stato, nella piena consapevolezza della responsabilità che ciascuno si è
assunto nel momento in cui ha prestato giuramento. E’ per noi motivo di
compiacimento l’alta partecipazione, in questa tornata elettorale, dei nostri
concittadini, tanto più significativa in quanto svolta in un passaggio così
delicato della storia del nostro Paese.
Seguiremo comunque con particolare attenzione
gli esiti dell’inchiesta che gli organi preposti stanno già conducendo per
verificare se in alcune situazioni ci sia stato un corretto esercizio del
diritto di voto.
Il Consiglio grande e generale dovrà
confrontarsi sin da subito su temi di grande rilevanza e delicatezza per il
nostro Stato, che sta pesantemente subendo gli effetti della perdurante crisi
economica e finanziaria e delle incomprensioni che negli ultimi anni hanno
caratterizzato i nostri rapporti con la vicina Repubblica
italiana. E’ nostra convinzione poi che l’Aula debba tornare a confrontarsi
sulla questione del voto dei nostri concittadini residenti fuori territorio. La
Consulta da tempo chiede che possano esercitare il diritto di voto, eliminando
quanto di discriminante nei loro confronti è previsto dalla normativa vigente.
La complessa congiuntura esige lo sforzo di
tutti per fronteggiare le difficoltà presenti in particolare verso giovani,
donne, quanti hanno perso e non hanno trovato ancora un’occupazione. Sono molte
le problematiche aperte, chiediamo al Consiglio di confrontarsi su questi temi
e di impegnarsi in un’azione responsabile tesa esclusivamente al bene della
comunità. In questa situazione di criticità, riteniamo debba essere un
obiettivo prioritario adoperarci per il mantenimento di quel sistema di
sicurezza sociale che rappresentato un patrimonio prezioso per il nostro Paese.
Il Consiglio grande e generale deve poi riservare particolare sensibilità e
attenzione anche alle problematiche che riguardano la famiglia, in particolare,
quei nuclei famigliari che vivono difficoltà economiche e sociali E’ certamente
necessario chiedere a tutti i cittadini di contribuire affinché sia possibile mantenere
gli attuali, elevati livelli del nostro welfare. Riteniamo pertanto che sia
indispensabile procedere con urgenza alla riforma del sistema fiscale, nel
massimo rispetto del principio dell’equità.
Lo stesso pressante invito riteniamo di dover
rivolgere a questa Assemblea affinché quanto prima possa essere completato il
quadro normativo in materia di lotta alla criminalità organizzata e al riordino
delle forse di polizia. Accanto a scelte urgente di consolidamento della
situazione finanziaria e del sistema Paese, il nostro impegno deve essere
rivolto ad affrontare le sfide del cambiamento, con il contributo delle forze
sociali ed economiche, senza demagogia e salti in avanti.
Ci accomuna la preoccupazione per il fatto che
l’Accordo sulle doppie imposizioni fiscali, firmato lo scorso 13 giugno, non
sia stato ancora ratificato dal Parlamento italiano. E la ratifica condiziona
l’entrata in vigore di tutte le altre intese raggiunto. Auspichiamo pertanto
che i recenti sviluppi, assieme agli sforzi compiuti in questi anni e a quelli
che ancora dovranno essere intraprese per rimuovere qualunque ostacolo che
potrà ritardare il raggiungimento di questo importante risultato, possano
portare a questo passaggio fondamentale per ridare slancio al sistema economico
e produttivo del Paese.
Riteniamo debba essere consolidata e
ulteriormente sviluppata quella rete di relazione intessuta con un numero
crescente di Stati che é sempre necessaria per ricreare condizioni di rispetto
per il nostro Paese e per affrontare sfide comuni, nell’ottica di una migliore
integrazione con l’Ue.
Un pensiero particolato rivolgiamo alle nuove
generazioni, a loro desideriamo trasmettere un messaggio fiducioso ottimismo.
Il Paese ha bisogno del loro contributo di idee e proposte.
Infine, rivolgiamo a questa Assemblea l’invito a
concordare e approvare un provvedimento legislativo che garantisca l’effettiva
trasparenza dei redditi dichiarati, sia all’inizio che al termine del mandato
istituzionale, interpretando così pienamente il mandato fiduciario conferito.
A quanti
avranno a breve la responsabilità di governo del Paese, formuliamo lo stesso
invito ad operare nella piena trasparenza e nel rigoroso rispetto delle regole.
Con il concorso e il contributo di tutti
riusciremo a superare le apprensioni del momento e recuperare fiducia nelle
capacità del nostro Paese”.
Francesca Michelotti, Su: “Presento un odg sul polo museale che ipotizza anche un
sospetto di nullità per la delibera in merito approvata dall’esecutivo nel
periodo di amministrazione ordinaria
‘Con una delibera del 2 ottobre il
congresso di Stato in regime di ordinaria amministrazione ha espresso il proprio
orientamento favorevole allo studio di fattibilità concettuale elaborato
dalla’architetto Tadao Ando per la realizzazione di un polo museale nel centro
storico […] Premesso che siamo favorevoli alla realizzazione di un’opera
pubblica destinata ad ospitare la sede della Galleria d’arte moderna […]
rileviamo un sospetto di nullità dell’atto assunto dal congresso di Stato perché,
oltre che intempestivo e poco riflettuto, sembra eccedere l’ordinaria
amministrazione […]. Il Consiglio grande e generale valuta positivamente la
proposta di erigere nel centro storico di Città di una struttura espositiva
integrata […]; considerato l’altissimo impatto dell’intervento proposto […] si
impegna ad aprire la discussione al suo interno sull’intero progetto […]’”.
Giovanni Lonfernini, Upr: “Nei giorni scorsi la coalizione Intesa
per il Paese ha inviato alla stampa un comunicato per chiedere un riferimento
del governo su cinque argomenti sui
quali ci sono state ultimamente delle novità e delle prese di posizione da
parte di membri del congresso di Stato. Ci aspettavamo disponibilità.
Vorremmo avere notizie sull’evoluzione
dei rapporti bilaterali con l’Italia. Sui giornali sono apparse delle novità e
sembra che la ratifica possa avvenire a breve. Vogliamo anche sapere come San
Marino può uscire dalla black list. Andrebbe resa inoltre nota la posizione del
governo uscente ed entrante sull’Unione europea. Il documento recente della
Commissione europea delinea una certa prospettiva, ci sarà il referendum e in
maggioranza c’è una forza politica che ha sempre spinto per l’adesione.
Vogliamo poi conoscere la situazione dei
conti pubblici. Il governo
deve mettere in chiaro i dati sulla liquidità di cassa, che metodo verrà
adottato per la finanziaria e se c’è un’emergenza economica e sociale. Ancora.
Come procede l’aumento di capitale della Cassa di risparmio? E come è il quadro
sulla situazione giudiziaria? Infine le forze di polizia. C’è stato uno scontro
politico fuori misura, dobbiamo ricostruire un percorso insieme per eliminare
gli scontri e per legittimare le istituzioni. Prendiamo dunque con prudenza le
ultime notizie in merito”.
Paolo Crescentini,
Ps:
“Esprimo una serie di domande e di preoccupazioni della nostra coalizione. Ci
sono molte questioni aperte, come la legge di bilancio. Per affrontare un
dibattito serie serve un riferimento dettagliato sui conti pubblici e sulla
liquidità di cassa. Dobbiamo fare fronte
comune ed evitare bracci di ferro. Per questo presentiamo un odg in
merito.
‘Tenuto conto dell’avvio dell’iter
istituzionale per il varo della legge di bilancio e della necessità che tutti i
gruppi consiliari posseggano informazioni adeguate sulle tendenze del bilancio
consolidato, sulla situazione debitoria e sulla liquidità reale di tesoreria,
il Consiglio grande e generale impegna il congresso di Stato a effettuare nel
corso della prossima seduta un riferimento dettagliato sullo stato dei conti
pubblici che indichi: la situazione
reale della liquidità di tesoreria e la sua gestione operativa, riportando le
chiusure mensili dall’1 gennaio 2011 al 0 ottobre 2012, fornendo le proiezioni
fino al 0 giugno 2013 e precisando come tali fondi vengono investiti; i
finanziamenti accesi e le garanzie rilasciate dallo Stato nei confronti del
sistema bancario […]; la somma presente nel fondo di riserva obbligatorio al 0
ottobre 2012, precisando come gli importi versati dagli istituti di credito
siano stati utilizzati e collocati; l’esatta contabilità dei residui attivi e
passivi al 0 ottobre 2012; il debito complessivo dello Stato nei confronti di
tutti gli enti pubblici al 0 giugno 2012’”.
Marco Podeschi, Upr: “Presento due odg a nome di Ps e Upr sulla trasparenza
dell’attività del Consiglio grande e generale e sui costi della politica, e
sull’istituzione di una sede pubblico-privata di confronto.
‘Il
Consiglio grande e generale […] considerando necessario procedere a una
riorganizzazione dei lavori per aumentare efficienza ed economicità […] ritiene
opportuno attuare una serie d’interventi per: riconsiderare l’importo e la
modalità di erogazione degli emolumenti a favore dei membri del Consiglio e
delle commissioni, parificando il trattamento economico e normativo; aumentare
la trasparenza dei lavori del Consiglio e degli organismi istituzionali
collegati, rendendo disponibili ai cittadini anche i verbali delle sedute; predisporre
un piano di organizzazione dei lavori consiliari adeguato ad aumentare
l’efficienza delle attività, riducendo i costi di gestione; stabilire dei
limiti negli emolumenti corrisposti a soggetti nominati dal Consiglio Grande e
Generale per incarichi istituzionali.
A
tale proposito il Consiglio Grande e Generale, dà mandato all’Ufficio di
Presidenza, di predisporre un documento nel quale evidenziare i necessari
interventi e procedere alle modifiche normative’.
‘Tenuto
conto che, nel corso della recente consultazione elettorale, tutte le
coalizioni e le liste presenti hanno espresso una valutazione positiva in
merito alla proposta avanzata dalle forze sociali ed economiche circa la
costituzione di un tavolo istituzionale pubblico – privato, preso atto della
necessità, stante la perdurante situazione di crisi economica e sociale che
vive la Repubblica di San Marino, di ricercare il massimo impegno e tutti
contributi presenti nel Paese, il Consiglio grande e generale dispone la
costituzione di una sede istituzionale di confronto – aperta ai contributi del
mondo della politica, delle forze economiche, delle rappresentanze sindacali e
della società civile – impegnata nella definizione di un piano strategico
dedicato ad affrontare la crisi economica e a rilanciare il nostro sistema
Paese’”.
Giuseppe
Maria Morganti, Psd: “Dobbiamo dare risposte
oggettive al Paese. Sull’Ue è in corso un dibattito interessante dopo la
relazione della Commissione europea. C’è anche da definire la data del
referendum. Dobbiamo sgombrare il campo dalle contestazioni. E’ stato fatto un
ottimo lavoro, ora si sono chiariti i vantaggi e gli svantaggi. Il percorso
dell’adesione è lungo e impegnativo ma non è una lettura giusta della relazione
quella secondo la quale l’Ue consiglia di frenare. Le problematiche riguardano
il dopo adesione, non il prima. Siamo pienamente legittimati alla richiesta di
adesione, c’è un problema di adeguamento. Ma politicamente non c’è nessuna
remora e la maggioranza si adeguerà all’esito del referendum”.
Andrea
Zafferani, C10:
“Mi associo al consigliere Lonfernini sui rapporti con l’Italia e la politica
estera. Sull’Italia sono arrivate notizie apparentemente positive, ma non
sembra che i tempi della ratifica saranno brevissimi. Qualcosa sembra bloccare
il percorso. Che cosa? E che fine ha fatto la seconda valutazione da parte
dell’Ocse? Ci sono poi i tempi per la ratifica prima che il Parlamento italiano
si sciolga? Servono notizie anche sulle novità in merito all’integrazione con
l’Europa. Sembrano confermate le linee adottate dal Consiglio nella scorsa
legislatura. La Commissione preferisce l’integrazione per passi, ma alcuni
elementi politici vanno valutati. C’è un referendum su cui la maggioranza
sembra divisa; occorre capire se e come risponderemo alla relazione o se
aspetteremo l’esito del referendum; cosa negozieremo e come ci muoveremo nella
trattativa. Civico 10 è per l’integrazione progressiva che ci permetta da
subito di godere delle quattro libertà. Presento un odg in merito con Su.
‘Il Consiglio grande e generale valutato
il documento elaborato e reso noto dalla Commissione europea […]; preso atto
delle dichiarazioni di alcuni autorevoli esponenti del governo italiano che
sembrano prospettare la rimozione degli ostacoli al percorso di ratifica degli
accordi […]; si impegna a richiedere al governo un riferimento sullo stato dei rapporti
con la Repubblica italiana e sulle iniziative che si intendono porre in essere
per accelerare la ratifica degli accordi recentemente firmati; sull’esito della
seconda fase di valutazione da parte dell’Ocse […], sulla relazione della
Commissione europea’”.
Antonella Mularoni, Ap: “Mi sembra doveroso dare brevi risposte, anche se di
carattere sintetico, per informare ufficialmente anche il Consiglio grande e
generale su alcune problematiche sentite da tutti i sammarinesi. Prima su
tutto, l’accordo con l’Italia. Ribadisco che, sin da luglio, il Mef ci ha
manifestato un mutato atteggiamento dal passato, riferendo la volontà di chiudere
la partita degli accordi e procedere alla ratifica. L’auspicio è che l’impegno,
espresso anche dal ministro Grilli e dal collega Terzi di Sant’Agata, di
ratifica degli accordi prima dello scioglimento del Parlamento italiano possano
essere mantenuti. Gli accordi dovrebbero a breve passare nel Consiglio dei ministri,
dopodiché c’è già stata manifestata l’intenzione, da parte della Commissione Affari esteri e dei
parlamentari delle provincie limitrofi, di procedere. A questo punto i tempi
comunque dipendono dall’Italia.
Quindi il capitolo dell’Unione europea: nei giorni scorsi ho presentato la
relazione della Commissione Ue che ha messo nero su bianco, per la prima volta,
il suo punto di vista sulle 5 opzioni di maggiore integrazione dei micro Stati.
Ho già puntualizzato che quanto ho fatto, l’ho portato avanti su mandato
esplicito del Consiglio grande e generale e della Commissione Affari esteri, ho dunque rispettato
le istituzioni. Auspico che la celebrazione del referendum sull’Ue avvenga nei
tempi più brevi possibili per andare avanti nel processo di maggiore
integrazione, tenendo in debito conto quanto verrà espresso dai cittadini.
A riguardo, informo che il 18 e 19 dicembre prossimi ci saranno a San Marino in
visita i rappresentanti del gruppo Efta, ovvero dei 27 Paesi Ue, che
incontreranno il mondo delle istituzioni e quello economico e imprenditoriale.
Rispetto al riordino delle forze dell’ordine, l’impegno della maggioranza che
ha vinto è di realizzarla nel più breve tempo possibile. A riguardo, comunico
che Sabato Riccio cesserà anticipatamente l’incarico, il 9 dicembre prossimo”.
Federico Pedini Amati, Ps: “Oggi in Aula ci sono nuove persone che prima
appartenevano alla società civile. Oggi lavoreremo insieme per un unico scopo,
l’interesse generale della Repubblica di San Marino. Le Eccellenze si sono
concentrate nel loro messaggio nel ridare alla popolazione sammarinese una nuova
credibilità per le proprie istituzioni. Oggi ci deve impegnare anche l’attenzione
nei riguardi delle persone in difficoltà. Abbiamo un obbligo morale e civile di
dare risposte alla cittadinanza. La riforma fiscale sarà un elemento da affrontare
però, a fianco a questa, il nuovo
governo deve per forza presentare un progetto economico di
rilancio del Paese.
Auguro buon lavoro alla maggioranza e a chi sarà insignito delle deleghe di
governo, mi auguro che diano quell’impulso indispensabile a San Marino per
ricreare la propria economia”.
Simone Celli,
Ps: “Sottolineo l’importanza dell’ordine del giorno presentato dal collega Marco Podeschi che ha
chiesto la costituzione di una sede istituzionale di confronto. Di fronte alle
emergenze del Paese, la politica deve dare risposte non ordinarie e la proposta
va in questa direzione. Mi auguro che il Consiglio grande e generale possa
sviluppare una riflessione seria e approfondita sulla proposta avanzata
dall’Upr e dal Ps, che va nella direzione di soddisfare le
esigenze del Paese, ribadita dalle categorie economiche e degli ordini professionali.
Mi auguro che al termine della sessione ci siano le condizioni per votare l’odg
e che ci sia un esito favorevole. Sarebbe un grosso passo in avanti verso la
maturità e la consapevolezza di chi oggi rappresenta la volontà popolare”.
Claudio Felici, Psd: “L’iniziativa di Intesa per il Paese, in questa seduta
consigliare, la si può comprendere come un approccio attivo. In realtà, vorrei
ricordare che non rappresenta una novità, rispetto agli impegni presi dalle
singole forze politiche. La premessa all’articolo 24 della Finanziaria di un
anno fa già impegna il governo,
futuro, ad attivare un tavolo sulle strategie di sviluppo, con la
partecipazione di associazioni di categoria, sociali ed economiche. L’impegno
lo riteniamo già preso e non a caso lo abbiamo inserito nel programma di governo.
Accoglieremo la richiesta quindi quando passeremo dalla fase pre-governativa
alla fase governativa. L’impegno è quello di formare
quel tavolo. L’iniziativa di Intesa per il Paese è utile perché ricorda
l’impegno già preso in quest’Aula e il governo che verrà inizierà procedendo a
rispettare un impegno già preso”.
Paride Andreoli, Ps: “La posizione
di minoranza è costruttiva. A volte si fa bene a ricordare a chi governa quali
sono gli obiettivi prefissati in campagna elettorale e nello scrivere il
proprio programma di governo. L’articolo 24 detta una serie di interventi, ci sono
poi altri allegati dell’ultima Finanziaria che hanno indirizzato la politica
del precedente governo. Non so quale sarà la nuova politica dell’esecutivo, ma
prendo atto che in questa seduta su alcuni punti ho notato diversità di opinioni
e intenti. Prendo spunto sull’Ue sul quale si sta affrontando da tempo un
ampio dibattito per ricercare volontà e necessità del nostro Paese. Il parere
del Ps lo abbiamo da tempo ribadito. Crediamo fortemente che per andare verso una
direzione debba esserci la piena conoscenza di ciò che ci dovremmo trovarci di
fronte. Mi auguro di poter risolvere i problemi del nostro Paese, con
l’auspicio che le parole e gli scritti letti in questi giorni sui quotidiani
anche sulla ratifica dell’Italia, che rappresenta un punto di partenza per
delineare il nuovo sistema San Marino.
L’Aula ha poi affrontato il dibattito sull’esito della
consultazione elettorale dell’11 novembre a cui si è potuto iscrivere un
consigliere per lista. Di seguito un riassunto degli interventi.
Roberto Ciavatta, Rete: “Il risultato per noi è inaspettato, non avevamo la
possibilità di valutare quale fosse l’entità della risposta alla campagna messa
in piedi, fatta con pochissimi soldi derivati
dall’autofinanziamento. Il nostro movimento era una delle grandi novità della
tornata elettorale. Per la prima volta infatti si sono presentati movimenti
civici. Il risultato del 6,30% dà un segnale importante su quello che il punto
di vista dei sammarinesi sulla situazione attuale e credo non vada sottovalutato.
Riteniamo che il voto alla nostra lista sia stato in parte di protesta, in
parte dettato dalla volontà di cambiare, non solo politica, ma più semplicemente
le facce. E’ stato questo un leit motiv confermato anche in altre liste, dato
che in Aula ci sono infatti molti altri nuovi
volti. Crediamo che ci siano situazioni in cui possibile é tagliare tantissimo
nella spesa pubblica, a partire dalle spese elettorali. Noi andremo avanti per
la nostra strada cercando di essere incisivi in
quest’Aula, rimanendo coerenti con i valori espressi dall’acronimo del nostro
movimento”.
Franco Santi, C10: “Ringrazio i 1324 cittadini che hanno voluto darci la loro
fiducia. Da parte nostra voglio assicurare il massimo impegno e la
massima attenzione. I tratti fondamentali per noi sono partecipazione, trasparenza,
legalità, proposte e confronto. Su queste basi muoveremo la nostra azione
politica. Cambiare si può. Esiste un’alternativa seria e costruttiva. Speriamo
di trovare altre forze e risorse sia qui in Aula che fuori nel Paese.
I movimenti civici sono i veri vincitori delle elezioni. Vogliono rompere
schemi anacronistici e per questo sono stati premiati. L’uscita di scena di
vecchi protagonisti della politica va letta in questa direzione, e speriamo che
sia un’uscita vera e non solo formale. Ci aspettiamo che si sappia cogliere
fino in fondo questo segnale, che il prossimo governo sappia aggregare tutte le
risorse disponibili, che lavori e faccia lavorare tutti, conseguendo obiettivi
comuni, che si ponga in forte discontinuità con il passato. Porteremo all’attenzione
del Consiglio proposte già maturate in campagna elettorale ma anche quelle scaturite
da cittadinanza attiva. Affrontiamo l’emergenza con lo stesso spirito con cui è
stata affrontata la grande nevicata a febbraio scorso. Sto parlando della reazione
di tutti noi davanti a 2, 3
metri di neve: guardiamo alla solidarietà, allo stare
insieme, al prestare attenzione a chi è più debole e in difficoltà. Il primo segnale
lo dobbiamo dare noi. Tra poco affronteremo l’esame delle legge finanziaria in
prima lettura. La situazione non è buona”.
Matteo Fiorini, Ap: “Ap ha subito
una sconfitta pesante. E’ la forte risposta del Paese al cambiamento in
atto da qualche anno. La sconfitta di per sé non mi lascia pessimista. San
Marino ha vissuto e vive ancora al di sopra delle proprie possibilità. L’ultimo
boom economico è degli anni
Novanta, finito con delle risorse limitate. Parlo del prg del territorio e del
sistema bancario. Il crollo di quest’ultimo è arrivato con il semplice
cambiamento di alcune norme internazionali. Mercimonio di parte del voto
estero, voto di scambio, sono pratiche che hanno depresso il nostro rapporto elettorale.
Vorrei semplificare per generalizzare e dare una spiegazione massimalista:
l’egemonia
politica anni Novanta appartenuta a democristiani
e socialisti. Queste 2 aree hanno avuto zona di intersezione comune, cioè i
poteri forti. Ap sin dalla nascita si è opposta a poteri forti. Lo ha fatto con
il coraggio, con l’isolamento politico, con la serietà politica di persone per
bene a cui il paese deve una forma di rispetto. Dal 2006 Ap è andata al
governo. Le sirene Dc erano ammalianti per i
socialisti, come quelle socialiste erano ammalianti per parte della Dc. Ap ha
tenuto duro. In 6 anni di governo ha scardinato, o ci ha provato, alcuni
assetti. Il settore bancario negli ultimi anni ha subito ridimensionamento,
anche per il frutto di scelte politiche chiare, di voto di scambio e di
infornate pre-elettorali neanche l’ombra, anche grazie alla legge del 2008 è
diminuita la distorsione del voto estero. La scorsa legislatura ha visto il
paese riposizionarsi sul piano internazionale, grazie al lavoro infaticabile di
Antonella Mularoni. I passaggi fatti sono importantissimi. Penso alla firma con
l’Italia e all’accordo con le forze di polizia, raggiunto da Mularoni e Ciavatta. Si è fatta nascere anche la commissione Antimafia. Se
siamo qui contenti a celebrare il rinnovamento di quest’Aula è doveroso ricordare
che è dovuto anche a un odg di Ap in luglio, che ha permesso alla commissione
di andare avanti malgrado la crisi di governo. Si può subire il
ridimensionamento elettorale in molti modi, perseguendo il bene del proprio
Paese è il modo più nobile e l’unico che Ap conosce.
Ma ci sono stati errori, come l’appiattimento dell’attività di governo su quella
di partito, non riuscire a calare nella realtà del Paese alcuni messaggi. Un
esempio per tutti, la riforma della Pa. Non ha accontentato né chi è dentro né
chi è fuori, eppure il Fmi l’ha valutata positivamente, ha apprezzato alcuni
aspetti. Altri errori sono dovuti ai compromessi fatti da Ap. E questo è il
punto più dolente. Non è mai facile aprire una crisi di governo, e non lo è
quando il Paese è sotto attacco dall’esterno. L’elettorato ci ha fatto scontare
un livello di compromesso troppo alto.
La parte, dico migliore, dell’elettorato, ci ha fatto scontare compromessi per
lui inconcepibili. Forse è la parte più pura. Magari più adatta all’opposizione
che al governo.
Infine lasciatemi salutare e augurare in bocca al lupo a tutte le nuove persone
che entrano in Consiglio. Credo che sia un buon motivo di speranza questo
rinnovamento”.
Alessandro Rossi, Su: “Ringrazio
tutti gli elettori che hanno confermato Su e quelli che
hanno votato Civico 10. Mio rammarico è che c’era la possibilità, seppure
remota, di impostare un
cambiamento radicale fin da questa legislatura. Deve passare sicuramente dalle
facce, ma anche dal rompere alcuni meccanismi di potere non sempre visibili.
Rammarico più grande è stato non arrivare al ballottaggio con una coalizione
veramente alternativa. L’elemento principale è quello di creare partecipazione,
per una politica che non parta dai vertici e dalle segrete stanze, spesso non
presenti nemmeno in quest’Aula, ma che parta da decisioni prese dai nostri concittadini.
Partiamo da uguaglianza, lavoro e giustizia. Rammarico importante che abbiamo è
l’assenza di vero confronto su temi e prospettive. Credo sia stata una grandissima
mancanza da parte di Bene comune, convinto di riuscire ad arrivare al governo
senza confrontarsi con il Paese. Ultima valutazione è sulla vittoria dei movimenti
e di una nuova politica, andata a discapito della coalizione Bene comune.
L’impegno per questa legislatura deve essere forte, reale, per un confronto
trasparente. Se il Paese non ha fiducia deve vedere ogni più piccola cosa. Senza
fiducia non possiamo attivare riforme che saranno dolorose”.
Giovanni
Lonfernini, Upr: “Abbiamo
subito riconosciuto la vittoria di San Marino Bene comune, come atto dovuto,
necessario e responsabile. Ricorro a due citazioni per inquadrare quello che
sarà il nostro atteggiamento come forza di opposizione. La prima è di Piero
Calamandrei: il regime parlamentare non é quello dove la maggioranza ha sempre
ragione, ma dove sempre hanno diritto di essere discusse le ragioni della
minoranza. La seconda è di Renzo Bonelli: il diritto dell’opposizione e il
rispetto della legittimità della maggioranza sono l’anima di una democrazia che
intende funzionare. Secondo noi infatti il governo uscente e vittorioso dalle urne non può
essere considerato un nemico. Abbiamo giocato in passato sulla demonizzazione
dell’avversario. Le considerazioni di oggi sono che Bene comune ha vinto e ha
il compito di governare, mentre il nostro è quello di fare opposizione. Bene
comune ha però il compito arduo di non deludere i sammarinesi. Capisco le
logiche di assestamento e le difficoltà di trovare una sintesi, ma
l’arroccamento nel difendere le proprie caselle mi pare più la partecipazione a
un brutto gioco dell’oca, e non la costruzione di un governo. Si aggiungono a
ciò, le considerazioni di un partito che fa parte della nuova maggioranza,
riferite difficilmente all’opposizione.
Dal nuovo
governo non ci accontenteremo di ascoltare classiche
enunciazioni programmatiche. Ci piacerà capire cosa avete intenzione di fare e
come, argomenti elusi in campagna elettorale. Altra considerazione sulle schede
nulle e bianche che sono state una montagna. I voti non validi hanno bruciato
quattro seggi dalla competizione elettorale, creando una settima forza del
Paese, un partito che cresce in ogni tornata elettorale. In conclusione, la
nostra sarà un’opposizione leale nei confronti della Repubblica e valuteremo
nei contenuti quello che farà o non farà il governo. Invito la maggioranza a
non ripetere l’errore dell’ultimo quadriennio, che li ha portati a compiere
scelte considerando il Paese come il proprio”.
Simone
Celli, Ps: “Il
progetto di Intesa per il Paese ha vinto, gli otto consiglieri sono un
risultato di tutto rispetto e credo che questo debba rappresentare un punto di
partenza, perché l’area dei socialisti possa diventare interprete di quel
cambiamento auspicato dai cittadini. E’ l’inizio di una nuova pagina dell’area
socialista sammarinese. Riconosciamo poi la vittoria di San Marino Bene comune,
ma anche il suo ridimensionamento. La vittoria si basa sullo 0,71%. Il Paese è
spaccato a metà. Questo mi auguro possa rappresentare un punto di condivisione
delle analisi politiche, per determinare un nuovo rapporto tra maggioranza e
opposizione in questa legislatura. Nella precedente non abbiamo dato un grande
esempio di collaborazione, mi auguro questo risultato rappresenti l’opportunità
per ripristinare un clima politico all’insegna del dialogo e della
collaborazione di chi ha a cuore il futuro di San Marino. Non faremo sconti
dall’opposizione, ma sulle questioni strategiche per il Paese ci porremo in
maniera seria e responsabile. Mi auguro che dai banchi della maggioranza sia
abbandonata la sindrome di autosufficienza che ha caratterizzato il Patto per
San Marino nei momenti chiave della legislatura. Il nostro appello rivolto a
Bene comune è di formare quanto prima il nuovo governo, ponendo
fine al teatrino, di questi giorni, comunque comprensibile. Però è altrettanto
comprensibili sono la necessità e l’urgenza
di dare risposte ai cittadini. Formino al più presto un governo in grado
di governare”.
Gerardo
Giovagnoli, Psd:
“La cittadinanza ci osserva e aspetta delle risposte. Le elezioni hanno dato
degli elementi di novità significativi verso il Paese, che si trova in una
crisi economica profonda e pericolosa, e verso la politica, con la numerosità
delle liste presentate, il segnale che i partiti tradizionali non sono riusciti
a intercettare tutte le istanze del Paese. Bene comune ha raggiunto la
maggioranza del 50%, il Paese non è
spaccato a metà, si fronteggiano più parti. Da un lato è stata confermata la
fiducia ai partiti tradizionali e il
Psd ha investito su una coalizione capace di fare uscire San
Marino dalla crisi. Dall’altro i
movimenti hanno registrato un successo superiore alle aspettative.
Ora va accolto il richiamo al dialogo e
occorre guardare al futuro. Oggi è un nuovo inizio, con Dc e Ap come partner.
Ma il dialogo riguarda anche chi è fuori dall’Aula, serve un ragionamento
condiviso alle basi dell’agire. Il clima di oggi è promettente, ogni forza ha
la sua dignità ed è utile esprimere le proprie sensibilità. La politica deve
recepirle e chi governa deve fare il proprio ruolo. Diamo alla cittadinanza
l’indicazione che insieme si può uscire dalla crisi, lavorando con apertura di mente e con una politica autorevole ma non
autoritaria”.
San Marino, 26 Novembre 2012/01