Lo Stato darà il suo contributo per la ricapitalizzazione della Carisp (nei giorni scorsi si parlava di 60 milioni di euro) a patto che l’istituto fornisca ampie garanzie.
Pare sia questa la conclusione a cui è giunto il Consiglio Grande e Generale dopo la seduta di ieri, totalmente incentrata su Carisp.
Ne parla Sergio Barducci, SmTv San Marino
Mancano ancora alcuni passaggi prima di arrivare ad una decisione
definitiva. L’orientamento della politica è quello di appoggiare il
processo di rafforzamento della Cassa di Risparmio, di cui viene
riconosciuto il ruolo e l’opportunità di alimentare un clima generale di
fiducia. Prima però – e su questo sembrano tutti d’accordo – servono
elementi di garanzia e quindi maggiori informazioni per capire quali
possano essere le forme di partecipazione e per avere certezze
sull’intera operazione.
Prima di tutto il bilancio di Cassa di
Risparmio. Il CdA, presieduto ieri per l’ultima volta dal presidente
uscente, Leone Sibani, ha preso atto del documento contabile che sembra
contenere una serie di misure che vanno proprio nella direzione del
rafforzamento e della sicurezza dell’istituto.
Nel bilancio sono
contenuti elementi di trasparenza riguardo le perdite accumulate per la
vicenda legata al gruppo Delta. Sarà però l’assemblea dei soci a doverlo
approvare; verrà convocata dopo il deposito del bilancio e
presumibilmente potrà riunirsi intorno all’ultima decade di maggio. Poi
c’è il passaggio in Banca Centrale, per le eventuali osservazioni e
infine la certificazione. Solo a quel punto lo Stato potrà valutare se e
come sciogliere le riserve.