Erano finiti sotto inchiesta dopo l’arresto di un pusher. Aveva detto di aver preso l’erba in un loro podere
ENRICO CHIAVEGATTI. «Dobbiamo sequestrare campioni della vostra coltivazione perché abbiamo informazioni che la droga rubata da uno spacciatore proveniva da questo campo». È iniziata così nel novembre del 2021, dopo l’arresto da parte della Polizia locale di un paio di pusher, la vicenda giudiziaria di due riminesi coltivatori di canapa light, entrambi difesi dall’avvocato Carlo Alberto Zaina, assolti questa settimana «per non aver commesso il fatto» dal giudice dell’udienza preliminare Manuel Bianchi che li ha giudicati con rito abbreviato. Per loro l’accusa aveva chiesto due anni di reclusione per coltivazione di droga a fine di spaccio. (…)
Articolo tratto dal Corriere Romagna