Patrizia Cupo – Corriere Romagna: Ecatombe amianto:
83 ammalati di tumore
e centinaia di bonifiche
RIMINI. Fuori legge da 20 anni, ma la conta dei danni non accenna a diminuire: in provincia si contano circa 5 casi all’anno di mesotelioma, il tumore alla pleura diretta conseguenza dell’esposizione alle fibre di amianto. Dal ’96 ad oggi, un’ecatombe: ben 83 ammalati. L’Ausl li tiene sotto controllo con un registro dedicato: le persone che risultano esposte all’asbesto oggi sono 176, tutte iscritte nel registro “Esposti a cancerogeni”. Ma si tratta dei lavoratori delle ditte di bonifica: tenuti sotto stretta vigilanza dal servizio sanitario. Sì, perché, con due decenni di ritardo sulla legge che ha vietato la produzione di eternit, ancora oggi proseguono i lavori di rimozione del materiale “pericoloso”: nel 2013 sono stati 459 i piani di rimozione, 370 le bonifiche per incapsulamento. I controlli. Il protocollo di controllo sui malati a causa dell’asbesto e sulle persone che sono ancora a rischio contaminazione è, all’Ausl, molto rigido: d’altronde, l’azienda sanitaria riminese è tra le poche (assieme a Bologna e Parma) in regione ad essersi dotata di un ambulatorio-amianto, ossia un servizio di consulenza e supporto medico-legale per gli ex-esposti alla fibra di cemento. Già, ma qual è l’iter di controllo? Tutto passa dall’Unità operativa della Medicina del Lavoro: lì, vengono individuati e comunicati i casi di mesotelioma (tra le più gravi malattie derivanti dall’esposizione), vengono raccolti i piani di intervento per la rimozione, e tenuta l’anagrafe dei lavoratori che sono impiegati nelle ditte di bonifica e che, per conseguenza, risultano potenzialmente esposti al materiale pericoloso. (…)