Rimini. Arbitro offeso sui social fa denuncia. Il giudice archivia: «Diritto di critica»

Rimini. Arbitro offeso sui social fa denuncia. Il giudice archivia: «Diritto di critica»

Arbitro offeso sui social fa denuncia. Il giudice archivia: «Diritto di critica»

Il direttore di gara era stato attaccato da alcuni calciatori che gli contestavano la conduzione della partita

Contestare l’operato di un arbitro di calcio durante una discussione su Facebook, magari con qualche commento ironico ma senza mai trascendere nell’aggressione verbale, non costituisce reato, ma rientra pienamente nell’esercizio del diritto di critica. È questo l’orientamento espresso dal gip di Rimini, chiamato a valutare il caso di un ‘fischietto’ che aveva deciso di querelare per diffamazione aggravata dei calciatori che sui social network avevano condiviso dei messaggi particolarmente pungenti nei confronti del suo operato, lamentandosi per delle decisioni che – a loro dire – avrebbero penalizzato la squadra nella quale militavano. Lo stesso pubblico ministero, esaminato il fascicolo, aveva chiesto l’archiviazione del procedimento. L’arbitro si era però opposto alla richiesta, e la palla era quindi passata al giudice. Il quale, fatte le opportune valutazioni, ha dichiarato inammissibile l’istanza di opposizione, di fatto archiviando il tutto. Questa la conclusione di una vicenda cominciata all’interno del rettangolo di gioco e poi proseguita nell’arena virtuale dei social network. A innescare la reazione dell’arbitro erano stati alcuni commenti pubblicati dagli stessi calciatori e da altre persone in una discussione particolarmente accesa nata sulle pagine di Facebook e riguardante proprio una partita da lui stesso diretta. Commenti che, secondo l’arbitro, si sarebbero spinti un po’ troppo in là, risultando a suo modo di vedere offensivi e lesivi della sua persona (…)

Articolo tratto da Resto del Carlino

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