Corriere Romagna: Audizione in commissione dipartimentale, si spinge per la privatizzazione e con il Comune per la variante che apre la strada al residenziale /
Cagnoni: la Fiera non farà la fine di Aeradria /
Il presidente a tutto campo: conti del Palas, abbiamo le risorse per rimediare
RIMINI. Nessun parallelismo fra il fallimento di Aeradria e i conti di Rimini Fiera. Cagnoni non ci sta. La sua creatura ha le possibilità per farsi carico delle sofferenze del Palas. Anche se c’è poco da stare allegri.
Il fatto. La Procura ha aperto un fascicolo su Rimini congressi, la società destinata a reperire i fondi destinati alla sopravvivenza del Palas. Ipotesi di reato: ricorso abusivo al credito. L’inchiesta è nata come costola del fallimento di Aeradria. In precedenza, però, sia il M5S sia Ncd avevano sollevato preoccupazioni per il piano finanziario legato alla conchiglia congressuale. Sotto accusa le royalties legate alle presenze alberghiere (300mila euro invece del milione previsto), i mutui, i fatturati. Proprio ieri mattina il presidente di Rimini Fiera, Lorenzo Cagnoni, si è presentato in commissione comunale.
L’inchiesta. Ecco, quasi tre ore di confronto, ma la parola procura non viene mai pronunciata. Bisogna attendere la fine per avvicinarsi a Cagnoni e chiedere quello che deve essere chiesto.
«Noi come l’aeroporto? Basta con questa storia, non c’entra nulla» replica infastidito il presidente.
Un commento sull’indagine? «Non ci sono elementi su cui possiamo esercitarci in opinioni, non ci sono elementi a disposizione».
E’ preoccupato? «Direi di no. Certo, le iniziative della magistratura rappresentano sempre un tema delicato». (…)
