Nicole Minetti, consigliera regionale della Lombardia, è comparsa ieri mattina, accompagnata dal padre, al palazzo di giustizia di Milano per l’udienza preliminare sul caso Ruby.
La 26enne riminese (nella foto, in fondo all’articolo), assieme a Lele Mora ed Emilio Fede, è stata rinviata a giudizio con le accuse di induzione e favoreggiamento della prostituzione anche minorile.
Minetti afferma: “Sono a pezzi, non ho dormito per l’agitazione. Sono qui perché volevo farmi vedere dal giudice”.
Gli avvocati riminesi Pier Maria Corso e Paolo Righi dichiarano: “E’ una decisione che ci aspettavamo, ma siamo fiduciosi di riuscire a dimostrare la sua estraneità ai fatti”.
Secondo le accuse sostenute dal procuratore aggiunto Pietro Forno e dal pm Antonio Sagermano, il sistema del “Rubygate” è articolato in 3 ruoli: un arruolatore (Lele Mora), un fidelizzatore (Emilio Fede) che doveva valutare l’affidabilità della persona e un’organizzatrice economica-logistica (Nicole Minetti).
Ieri in tribunale a Milano c’era anche Imane Fabil, una modella marocchina che avrebbe partecipato alle serate ad Arcore, tant’è che chiarisce: “Sono qui perché mi ritengo parte offesa e per guardare in faccia chi mi ha dato della bugiarda”.
Il processo inizierà il 21 aprile 2012.
Fonte: (corsivo) “Il Corriere di Romagna”