Rimini. Corsa alle primarie, parla Roberto Biagini. Corriere Romagna

Rimini. Corsa alle primarie, parla Roberto Biagini. Corriere Romagna

Simone Mascia – Corriere Romagna: Biagini: ho guidato urbanistica
e sicurezza qui a Rimini
ora non temo la sfida di Roma

 

RIMINI. Corre come un treno Roberto Biagini e mostra subito che la competizione verso Roma, destinazione Parlamento, non lo spaventa. «Chi ha avuto un certo tipo di deleghe in una città complicata come Rimini – spiega sorridendo – non si arrende molto facilmente». Lo chiarisce a pochi giorni dalla votazione delle primarie previste per il 30 dicembre. Ed è lui a indicare quali sono i suoi punti forti: «Conosco i problemi, dal demanio all’urbanistica, passando per la sicurezza: li ho studiati e affrontati in prima persona, da tanti anni».

 

Biagini, quando ha deciso di candidarsi?

«Non nasce dal nulla, è un anno che sto ponderando l’idea e tutti, negli ambienti della politica, sapevano che volevo mettermi in gioco per le primarie e avevo l’ambizione di rappresentare la mia città. Poi ne ho parlato anche con il sindaco Gnassi e a quel punto ho compiuto il passo. L’ufficializzazione è arrivata quando ho avuto conferma dei meccanismi e delle regole elettorali».

Cosa la distingue dagli altri candidati?

«Faccio l’avvocato, mi intendo di diritto, ho avuto numerose deleghe: ho studiato l’ordinamento della polizia municipale, sono stato tra i sindacati di polizia per capire la legge quadro sulla sicurezza; conosco la giurisprudenza anche a livello tecnico per quanto riguarda l’urbanistica e l’edilizia privata; ma anche le lacune tra leggi dello Stato e regionali. Credo di avere un percorso politico chiaro».

Su cosa punta in particolare?

«Penso di incarnare le diverse anime del Pd, grazie anche ai miei familiari. Mio nonno paterno dopo l’8 settembre non ha aderito alla Repubblica sociale, è andato dai partigiani albanesi ed è stato catturato dai tedeschi per poi essere portato al campo di concentramento di Kaisersteinbruch da Internato militare italiano, fino a quando non è stato liberato dai russi. Mia nonna era attivista Acli. L’altro mio nonno è stato il primo segretario di Viserba della sezione del Partito Comunista».

Cosa pensa della polemica sollevata sul ricambio dei candidati, in cui Ravaioli si è sentito coinvolto?

«Ne rimango fuori. Ma è certo che il riformismo deve essere l’anima per una nuova sterzata del Pd. E dico anche di non sottovalutare i movimenti di opinione dei renziani. Bisogna avere la capacità di ascoltare. (…)

 

 

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