Rimini. Dichiarazione dell’ing. Migliacci, responsabile del collaudo Palas

Rimini. Dichiarazione dell’ing. Migliacci, responsabile del collaudo Palas

Dichiarazione del prof. ing. Antonio Migliacci
(responsabile del collaudo della nuova struttura congressuale).

NOTA di COMMENTO alla CONFERENZA STAMPA del 10 settembre 2010

Gentili giornalisti, in merito all’incontro che ho avuto il piacere di avere con Voi venerdì scorso, 10 settembre 2010, Vi ringrazio per avere riportato in sostanza assai bene quanto dissi al riguardo dei quattro scopi dei ferri trasversali (staffe) dei pilastri: 1) contro l’instabilità dei ferri longitudinali, 2) per confinare trasversalmente il calcestruzzo, 3) per contribuire a sorreggere le forze di taglio, 4) per contribuire a sorreggere le trazioni trasversali nelle sovrapposizioni dei ferri longitudinali.

E Vi ringrazio per avere riportato il mio pensiero allo specifico riguardo dei pilastri del Nuovo Palacongressi di Rimini, per i quali dissi che, dati i modesti stati tensionali esistenti, le staffe presenti erano più che sufficienti per i quattro scopi sopra citati, ancorché non interamente in regola con le indicazioni normative, talché era pienamente garantita la stabilità e sicurezza di tali pilastri.

Ovviamente, quando dissi dati i modesti stati tensionali esistenti, mi riferivo alla più sfavorevole condizione di carico, sisma compreso, e forse sta qui l’apparente contrasto con la posizione degli uffici competenti i quali, data la presenza di staffe non interamente in regola con la normativa, ritengono che tali irregolarità possano inficiare la stabilità e sicurezza dei pilastri , specie in presenza di un sisma. Si hanno, quindi, sul tappeto due aspetti: a), il passo normativo delle staffe nei pilastri, non interamente in regola con la normativa, e b), la sicurezza e stabilità dei pilastri, nonostante ciò pienamente garantita. Ma il primo di tali aspetti non può condurre a negare il secondo.

Per inciso è bene fare presente che il passo normativo delle staffe è commisurato ai valori limite degli stati tensionali che un progettista può assumere secondo norma per i materiali (acciaio e calcestruzzo), ma che tale passo non è più strettamente necessario laddove gli stati tensionali sono minori dei suddetti valori limite.

Questo non sta a dire che un progettista o un’impresa ha l’arbitrio di variare il passo normativo delle staffe in relazione agli stati tensionali esistenti, ma altresì non può condurre a giudicare instabili e insicuri pilastri nei quali non si fosse rispettato interamente il passo normativo, quando gli stati tensionali, come nel Nuovo Palacongressi, sono addirittura assai ridotti.

Mi auguro quindi che, essendosi fatti gli interventi per riportare interamente in regola con la normativa il passo delle staffe, laddove rilevato opportuno, ossia, sanato questo aspetto costruttivo di carattere puramente burocratico-legislativo, gli uffici competenti abbiano a confermare la stabilità e sicurezza dei pilastri, pienamente già garantita anche prima di tali interventi integrativi.

Nel ringraziarVi ancora per avere ben compreso lo stato effettivo della questione, mi scuso veramente se in questo frangente posso aver detto, per coloro che mischiano il formalismo (aspetti normativi) con la sostanza (stabilità e sicurezza), ‘se fossero miei figli darei loro due schiaffi’, quando invece mai nella mia vita ho surrogato un ragionamento e un pensiero con un atto di violenza, neppure verbale. Ma dovete credere che sono piuttosto sconcertato per vedere travisata la realtà tecnica della stabilità e sicurezza esistente dei pilastri in questione, accennando peraltro a dubbi sull’opera intera.

In fede:

prof. ing. Antonio Migliacci

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy