Rimini. ‘E’ per te, Rimini in cammino contro la violenza sulle donne’

Rimini. ‘E’ per te, Rimini in cammino contro la violenza sulle donne’

E’ per te, Rimini in cammino contro la violenza sulle donne

Maltempo o meno, avrà inizio nel primo pomeriggio di domani, domenica 24 novembre, la giornata contro la violenza sulle donne, promossa dall’Assessorato alle Politiche di genere del Comune di Rimini e dall’associazione Rompi il Silenzio.

Sono oltre un centinaio le associazioni, comitati, i gruppi riminesi che hanno aderito alla manifestazione che, tra i suoi partecipanti, avrà l’attrice Lella Costa, protagonista nella serata al teatro Novelli dello spettacolo “Ferite a morte”, dove Serena Dandini, attingendo dalla cronaca e dalle indagini giornalistiche, ha ridato voce alle donne che hanno perso la vita per mano di un marito, un compagno, un amante o un “ex”, facendole, per una volta, parlare in prima persona.

Alle ore 14,30 il concentramento e i preparativi nel Giardino delle Mimose, sul retro del Palazzo dell’Arengo, davanti alla Casa delle donne del Comune di Rimini; alle 15 la partenza della camminata contro la violenza sulle donne lungo un itinerario che toccherà tutti i borghi della città: fino al borgo San Giuliano, lungo corso d’Augusto e via Tiberio, per poi proseguire verso borgo Marina, lungo via Matteotti e via dei Mille; borgo San Giovanni, lungo via Roma e parco Cervi; borgo Sant’Andrea e raggiungere piazza Tre Martiri dove una grande festa concluderà la giornata che sarà occasione di protesta civile ma anche di raccolta fondi da parte dell’associazione Rompi il silenzio per il sostegno di casa Artemisia, il luogo di accoglienza per donne che hanno subito violenza gestito dall’associazione.

Una festa finale, che in caso di maltempo si terrà al Teatro degli Atti di via Cairoli con lo spettacolo musicale finale del gruppo “Le Raclage” e un piccolo ristoro offerto dagli operatori dell’associazione “Rimini… un mare”, del Mercato Coperto e dei Borghi Storici, così come sono previsti punti di ristoro per i partecipanti lungo il percorso delle associazioni dei borghi riminesi.

APPELLO 25 NOVEMBRE 2013

Il nostro è un tempo veloce: più che passare, ci passa sopra. In questo tempo tutto inizia, e spesso con grande eco, ma è assai poco quel che riesce a continuare nel tempo.

Il 25 novembre del 2012 siamo stati in migliaia, donne e uomini, a camminare uniti per le strade di Rimini, a testimoniare la forza e la voglia di lottare contro quel genere di violenza, la violenza contro le donne, la violenza di genere, che ogni anno richiede un tributo di sangue e di dolore sempre più pesante.

In quel momento ci siamo ritrovate e ritrovati tutti, stretti assieme in un cammino, una festa di corpi liberi di muoversi, di andare avanti, in nome e per conto di altri che non sono liberi di andare in nessun posto.

Corpi che sono fermi, bloccati dal terrore: dal cigolìo di un cancello che si apre, dal rumore di un’auto, la “sua” auto, che si avvicina a casa. Dal tintinnare delle chiavi gettate sul mobile in sala quando ritorna dal lavoro.

Cos’è mai, un cancello che si apre, un’auto che arriva. Appartengono entrambi al quotidiano, a ciò che neppure si nota. Che la memoria e l’attenzione non registrano.

A meno che tu non viva in un paese straniero. Quello dei passi bloccati. Congelati in un fermo immagine che quasi racconta di ingenue certezze infantili, di “il mostro non mi vedrà, se non mi muovo e sto buona e zitta”. In questo terrificante paese nessun rumore è trascurabile, a nessun particolare quotidiano, per quanto banale, puoi fare l’abitudine: dietro ogni sguardo, gesto, piatto sbreccato o quadro un po’ storto può nascondersi l’orrore.

E’ vero che ogni lungo viaggio inizia da un primo passo; ma poi ce ne dev’essere un secondo, e un terzo, e un quarto e migliaia milioni miliardi di passi, perché il cammino possa continuare. Ecco perché anche quest’anno siamo qui. A camminare per chi non è libero di farlo. Per chi ci ha lasciato. Per chi è qui che combatte, per chi sta sciogliendo le giunture arrugginite e flettendo le ginocchia per iniziare. Per chi arriverà domani, e avrà già tante orme, le nostre, sulle quali posare il piede ancora un po’ esitante e incerto.

Siamo qui. Ancora. Buon 25 novembre. Questa volta, 2013.

Si riparte. O meglio..si continua.

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