Rimini. Inchiesta Meeting, l’accusa chiede un anno. Corriere Romagna

Rimini. Inchiesta Meeting, l’accusa chiede un anno. Corriere Romagna

Corriere Romagna: Meeting, chiesto un anno per i vertici / Alla sbarra il Dg Sandro Ricci, Roberto Gambuti e l’amministratore Massimo Conti / La Fondazione, dopo il dissequestro, ha già restituito la somma contestata: 310mila euro

RIMINI. Un anno di reclusione. Questa la condanna chiesta dalla pubblica accusa per gli imputati a processo con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato e di enti pubblici per presunti finanziamenti illeciti ottenuti alla Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli.

Alla sbarra, davanti al giudice Massimo Di Patria, ci sono il direttore generale Sandro Ricci(difeso dall’avvocato Armando D’Apote), il responsabile amministrativo Roberto Gambuti (difeso dall’avvocato Cesare Brancaleoni) e Massimo Conti, amministratore con delega ai contratti (difeso dagli avvocati Cesare e Roberto Brancaleoni). Il Pm ha chiesto invece l’applicazione della legge 231 del 2001 per la Fondazione stessa che prevede un multa e un provvedimento interdittivo. L’ente è assistito dall’avvocato Sergio De Sio. Stando all’interpretazione degli investigatori del Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza e della procura riminese gli accusati, lungi dal ricavare un utile personale, avrebbero fatto figurare nei bilanci perdite fittizie, spalmando quote dei ricavi su società collegate, per richiedere e ottenere contributi pubblici a cui altrimenti non avrebbe avuto diritto. In totale 310mila euro di fondi pubblici (relativi alle edizioni 2009 e 2010 della annuale kermesse di Cl). (…)

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