Rimini. L’avvocatessa Lidia Gabellini scarcerata: e’ agli arresti domiciliari. Corriere Romagna

Rimini. L’avvocatessa Lidia Gabellini scarcerata: e’ agli arresti domiciliari. Corriere Romagna

Andrea Rossini – Corriere Romagna: Scarcerata. Non sussistono eccezionali esigenze cautelari. Solidarietà dei colleghi. Il presidente del Tribunale: «I controlli ci sono, lei è stata rimossa da noi» / «Voglio bene ad Andrea, pagherò tutto» / L’avvocatessa va ai domiciliari: «Le compagne di cella mi hanno fatto sentire meno triste»

RIMINI. «Il mio primo pensiero va ad Andrea (il senzatetto bruciato del quale era stata nominata amministratrice di sostegno ndr): gli voglio davvero bene e mi dispiace aver tradito la sua fiducia, e quella di altre persone come lui. Ripagherò lui e gli altri miei ex assistiti fino all’ultimo centesimo, a costo di vendere anche la casa, nessuno di loro dovrà soffrire per colpa mia». Sono le prime parole dell’avvocato Lidia Gabellini, accusata di peculato per l’infedele gestione dei conti di soggetti sottoposti a tutela, nel lasciare il penitenziario: è stata scarcerata ieri mattina. All’esito dell’interrogatorio di garanzia, il gip Sonia Pasini che aveva emesso l’ordinanza ha accolto la richiesta dell’avvocato difensore Alessandro Petrillo e disposto gli arresti domiciliari (il pm Davide Ercolani aveva dato parere negativo). E’ tornata nella sua abitazione, ai suoi affetti. Finalmente libera, soprattutto dal peso dei suoi segreti, o forse ancora più dei suoi disagi personali, inconfessabili anche ai familiari, le uniche persone che adesso è autorizzata a incontrare.

Il giudice ha rilevato l’insussistenza delle esigenze cautelari di eccezionale rilevanza, le sole che possono giustificare la detenzione dietro le sbarre, anche alla luce degli aggiornamenti del recente decreto “svuota-carceri”, per una mamma con prole fino a sei anni di età. Una circostanza che, secondo quanto preannuncia l’avvocato Petrillo, sarà posta a breve all’attenzione del Tribunale della libertà di Bologna allo scopo di ottenere l’annullamento dell’ordinanza. (…)

 

 

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