Un fiore rosa sulla piccola bara che
consegna Dayana all’eternità. Una rosa bianca su quella del padre
Williams. La folla davanti al Duomo ha atteso in silenzio l’arrivo
delle salme, e fiocchi e fiori colorati hanno impersonato i tanti
bimbi che mamma Susy avrebbe voluto lì per salutare sua figlia:
oltre un migliaio di persone ha assistito alla cerimonia.
Sono
terminati alle 15.30, in cattedrale a Rimini, i funerali della piccola
Dayana Arlotti (5 anni) e a suo padre Williams, 36 anni, due delle 25
vittime accertate del naufragio della Costa Concordia, di fronte
all’isola del Giglio, il 13 gennaio scorso. Presente alla cerimonia
il capo della protezione civile Franco Gabrielli, al fianco del
sindaco di Rimini Andrea Gnassi, e del presidente della Provincia
Stefano Vitali. Gabrielli ha seguito tutta la cerimonia: ha atteso la
benedizione finale delle salme sulle note dell’Ave Maria di Schubert
e ascoltato, commosso, il pensiero dei compagni di classe della
piccola Dayana letto in Cattedrale da un’insegnante della scuola
materna La Giostra di Rivazzurra. Mamma Susy è stata lì, immobile,
davanti alla bara bianca e ai due cuori di rose bianche che cingevano
sua figlia e l’ex marito. Gli occhialoni scuri le cingevano il volto
ma non nascondevano le lacrime che a tratti scendevano impietose.
Alle sue spalle, l’altra vedova protagonista dell’immane tragedia:
Michela Maroncelli, fidanzata di Williams e sopravvissuta alla
tragedia. Entrambe hanno accolto le lacrime e gli abbracci della
folla senza mai negarsi: hanno offerto il loro lutto alla città.
L’altra grande protagonista della giornata, l’omelia del vescovo
Francesco Lambiasi: struggente nell’addio alle vittime e impietosa e
dura nelle accuse. «Non è stato certamente Dio a distrarsi quel 13
gennaio sera né a rendersi latitante al largo dell’Isola del
Giglio», ha gridato di fronte a Gabrielli che lo seguiva rapito, più
lucido dei famigliari in lutto. Visi scolpiti dalle lacrime per gli
anziani genitori di Williams e per i genitori della piccola Dayana
che hanno voluto salutare la minuscola bara appoggiandole sopra un
bouquet di rose rosa. Padre e figlia sono stati sepolti l’uno accanto
all’altra nel cimitero comunale.
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