Ricatto a luci rosse ai danni di un imprenditore: la squadra Mobile della Questura di Rimini, sotto la coordinazione della Procura della Repubblica di Rimini, ha portato a termine un’operazione di grande portata, eseguendo un provvedimento cautelare emesso dal GIP del Tribunale di Rimini.
L’azione si è concentrata su un trentunenne di origini bulgare e un sessantasettenne italiano, entrambi ritenuti presunti responsabili di estorsione e, nel caso del cittadino italiano, anche di sfruttamento della prostituzione.
L’attività investigativa, serrata e approfondita, ha consentito di ricostruire un quadro indiziario preciso e grave nei confronti degli indagati. Il provvedimento cautelare è stato emesso su richiesta della Procura e ha visto l’esecuzione congiunta di una perquisizione per entrambi i sospettati.
Il cittadino bulgaro, destinatario della misura cautelare in carcere, è stato rintracciato nella sua terra natale grazie alla collaborazione internazionale instaurata attraverso i canali di Eurojust. L‘Ordine Europeo di Indagine (OEI) ha consentito alle autorità di Polizia bulgare di eseguire una perquisizione personale e locale, risultando nell’importante sequestro di materiale probatorio.
L’indagine è scaturita da una denuncia presentata da un cittadino residente nella provincia, coinvolto in rapporti sessuali con il cittadino bulgaro, noto per la prostituzione. La vittima è rimasta vittima di estorsioni, conosciute come “sextortion”, che prevedevano la minaccia di diffondere un video sessualmente esplicito. Sotto tale minaccia, la vittima è stata costretta a versare cospicue somme di denaro, ammontanti a diverse decine di migliaia di euro.
Questa operazione ha dimostrato l’efficacia degli strumenti normativi esistenti per l’acquisizione della prova tra gli Stati dell’Unione Europea, risultando fondamentale nella lotta contro la delinquenza transnazionale e la criminalità organizzata.
