Rimini. Sacrestano rapinato, arrestato un uomo. Il vicesindaco Lisi ringrazia la Polizia

Rimini. Sacrestano rapinato, arrestato un uomo. Il vicesindaco Lisi ringrazia la Polizia

RIMINI. Arrestato ieri per ricettazione dalla squadra mobile della Questura di Rimini un 31enne residente a Napoli. L’uomo ha acquistato o ricevuto il cellulare sottratto al sacrestano della Chiesa di San Martino Monte l’Abate, frazione di Rimini. I poliziotti hanno arrestato il 31enne in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Rimini.

Lo scorso 12 novembre, infatti, il sacrestano della chiesa dopo aver finito di suonare le campane, stava entrando in sacrestia quando è stato aggredito alle spalle da due uomini che lo hanno fatto cadere a terra, bloccato con una corda e massacrato di botte chiedendo soldi e le chiavi della cassaforte. II sacrestano ha subito detto di non avere le chiavi e che da lì a poco sarebbero arrivati fedeli per la messa. I rapinatori hanno così rubato i soldi nelle sue tasche e un telefono cellulare. Il sacrestano è stato poi liberato da un parrocchiano. Sul posto sono intervenuti gli uomini delle Volanti e il personale della Polizia Scientifica.

Dalle attività di indagine e dai successivi riscontri è emerso che il telefono era nella disponibilità dell’uomo arrestato, già noto alla giustizia per ricettazione e porto abusivo di armi. Rispetto a come è venuto in possesso del telefono, l’uomo non ha convinto gli inquirenti ed è stato chiesto l’arresto. Il 31enne si trova adesso in carcere a Pesaro.

Il vicesindaco Gloria Lisi ha inoltre espresso la sua gratitudine alla Polizia: “Voglio esprimere a nome dell’Amministrazione Comunale il ringraziamento alla Polizia di Stato di Rimini per l’arresto del presunto aggressore del sacrestano aggredito il 12 novembre scorso alla parrocchia di San Martino Monte l’Abate durante un tentativo di rapina. Un episodio che scosse parecchio non solo la comunità dei fedeli, ma tutta la comunità riminese, per le modalità e le circostanze in cui avvenne l’aggressione. Fortunatamente il sacrestano nella circostanza non subì gravissime conseguenze, pur rimediando diverse ferite e accusando un grande spavento, ma il fatto che ad essere colpito fosse stato un uomo a servizio della gente e della parrocchia aveva contribuito ad alimentare un diffuso senso di paura e insicurezza. Per questo motivo plaudo all’ottimo lavoro della Squadra Mobile di Rimini che ha consentito di dare in tempi rapidi un nome e un volto a uno degli autori dell’aggressione, lanciando così un forte segnale alla comunità, consapevole di poter contare su una efficace rete di contrasto alla criminalità”

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