Rimini – San Marino, il nido di Cosa Nostra. Salvatore Calleri

Rimini –  San Marino, il nido di Cosa Nostra. Salvatore Calleri

Anna De Martino di NQRimini San Marino: “C’è un legame tra l’inchiesta dei Vallefuoco e quella sul calcioscommesse: le minacce alle squadre” / “Cosa Nostra di base a Rimini” / Salvatore Calleri (Fondazione Caponnetto): “La cosca dei Fidanzati con i camorristi di Setola hanno scelto la Riviera come sede operativa”

“Dalle ultime inchieste della direzione investigativa antimafia di Napoli emerge che Rimini è usata dai clan come sede operativa”. Così Salvatore Calleri, presidente della Fondazione Caponnetto, che a San Marino ha istituito l’Osservatorio permanente Antimafia, diretto da Pier Luigi Vigna. “In questo periodo risultano attivi a Rimini, i Setola, gli Stolder, come clan camorristici, ma – avverte Calleri – nella provincia riminese ci sono anche i Fidanzati, uomini legati a Cosa Nostra”. La Fondazione Caponetto, che nasce il 16 giugno del 2003, a Firenze, fa un lavoro fondamentale nel contrasto alle mafie, quello cioè di ricostruire il quadro di insieme nel quale la criminalità organizzata si muove, si mimetizza, invadendo il tessuto sociale ed economico di territori, a torto, ritenuti immuni. Dalle intercettazioni di Francesco Vallefuoco, nell’inchiesta che ha portato all’arresto dell’avvocato Livio
Bacciocchi
, emerge chiaramente l’organizzazione di un incontro con i “siciliani” a Riccione e che “quelli di giù sono interessati all’affare Riccione”. “Quelli che si muovono in Riviera – dice ancora Calleri – sono clan di serie A. Dalle ultime notizie, sono presenti nella provincia di Rimini, oltre a Cosa Nostra e la camorra, anche la ‘ndrangheta (clan Macuso)”. Per Calleri poi c’è un legame tra l’inchiesta su Vallefuoco e il clan Stolder, e quella recente sul calcio scommesse degli affiliati D’Alessandro e Di Martino che ha portato all’arresto di un napoletano trapiantato a Rimini, Espedito Amodio, ex titolare Intralot a Rimini. Un legame che starebbe in alcune minacce da parte del clan Stolder ai danni di alcune squadre di calcio minore. “C’è un dato che mi fa pensare che il clan D’Alessandro- Di Martino era in una fase iniziale a Rimini: non sono stati trovati depositi di denaro a San Marino – dice ancora Calleri –, contrariamente a quanto è avvenuto per altri clan”. I legami tra San Marino, clan malavitosi e Rimini è quindi forte, ma per il presidente della Fondazione Caponnetto il Titano in questo momento sta reagendo “e credo che si salverà, tornando ad essere un Paese normale. A Rimini invece la consapevolezza del problema ancora non c’è. E questo è l’allarme maggiore che mi sento di lanciare”.  

Leggi la ordinanza
cautelare
del gip di Napoli Isabella Iaselli  con le intercettazioni


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