Rimini. Teatro degli Atti: L’Isola delle rose è un successo!

Rimini. Teatro degli Atti: L’Isola delle rose è un successo!

Rita Rocchetti di Nuovo Quotidiano di Rimini: Grande folla ieri al Teatro degli Atti per l’incontro con Walter Veltroni e la ‘prima’ del suo L’isola e le rose / Rimini e il risveglio di un sogno collettivo /
De Luigi: “Io che del ‘pataca’ ho fatto una filosofia di vita” SergioZavoli:“Un libro e una storia metafore di una stagione”

RIMINI. Il nome di richiamo è certo Walter Veltroni non tanto L’isola delle rose, che per quarant’anni è stata dai riminesi praticamente dimenticata. Mentre adesso, da fuori, prima con il bellissimo documentario di Stefano Bisulli e Roberto Naccari, “L’isola delle rose. La libertà fa paura” e con il romanzo di Veltroni, ci ritorna in mente un lontano 1968, fatto di sogni e utopie, sangue e ribellione studentesca e operaia. Seppur queste opere artistiche ci rammentano di un periodo storico intriso di sogni e utopie, immaginazione e fantasia, azioni creative e pratiche sovversive, molto probabilmente ciò che ci rimane è soltanto l’ombra del ricordo. Oggi la realtà è un’altra, molto più cinica e spietata, fredda e vendicativa. Spazio per le utopie non c’è ne più. Se già all’epoca L’isola delle rose incuteva paura, oggi il contesto sociale appare molto più assopito. Sporadici gesti di ribellione sono ad esempio alcuni teatri d’Italia occupati, uno su tutti il Teatro Valle di Roma, diventato laboratorio e fucina d’idee e creatività.
Ma passiamo alla cronaca. Con un Teatro degli Atti più che gremito, praticamente murato, Veltroni, l’attore De Luigi – emblema del patacca romagnolo – Sergio Zavoli e un Andrea Gnassi che, al centro del palco tenta, di mestiere, di condurre il dibattitto, ma non può far altro che desistere di fronte alla professionalità eccelsa della bravissima giornalista Tiziana Ferrario, si svolge una piacevole serata, niente di più.

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Gnassi:

Sul palco, a far gli onori di casa, il sindaco Andrea Gnassi. Un’occasio- ne per lui davvero imperdibile dato il tema sui cui è costruito il romanzo: il sogno di un’iso- la possibile, la scommessa di un futuro migliore. “L’impor- tante è guardare avanti – ha detto Gnassi –. Questo libro ci aiuta a riprenderci un sogno collettivo, anche guardando verso qualche piattaforma ab- bandonata in mezzo al mare e davanti a noi ce sono 17”. “Ma il viaggio di Walter – ha detto ancora Gnassi – è servito anche a raccogliere il suono e il senso non facile delle parole”.

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Zavoli:

Poi è il maestro Zavoli a prendersi la scena e a trasportare il pubbli- co dentro la Rimini che “veni- va da una tragedia e doveva darsi una motivazione per continuare a vivere, bisognava trovare il modo per restare qui saltando di voragine in voragi- ne”. Dalle ferite delle bombe al disincanto di oggi, Zavoli ac- cavalla ricordi, pensieri e me- tafore in un susseguirsi di sug- gestioni, per raccontare l’i- dentità e il segreto di Rimini e dei suoi abitanti. “Fellini non e un escrescenza casuale – am- monisce – al contrario, non poteva che nascere qui, in un paese in cui la politica è anche stata sorda”. “Fellinismo” e “Veltronismo” hanno molto in comune assicura Zavoli.
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Libro e Dvd – foto di Francesco De Luigi


All’ingresso del Teatro – foto di Francesco De Luigi

 

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