Rimini Yacht, presi due complici di Lolli
Si tratta di un 47enne di San Marino e di una 33enne, stretta collaboratrice dell’imprenditore bolognese, ancora latitante
13/novembre/2013 – h. 16.03
RIMINI – Con l’arresto di due stretti collaboratori di Giulio Lolli si chiude l’inchiesta di Rimini Yacht, partita nel maggio 2010. In manette questa mattina sono finiti un 47enne di San Marino e di una donna straniera di 33 anni, che secondo i carabinieri avrebbero collaborato alle truffe messe in atto da Lolli. I militari hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Rimini Sonia Pasini, su richiesta del pm Davide Ercolani, ed il provvedimento cautelare costituisce l’epilogo dell’attività di indagine avviata dalla Procura nel maggio del 2010, a seguito di alcune “anomale” denunce di furto ed appropriazione indebita di Yacht.
L’indagato principe dell’indagine è come detto Giulio Lolli, 48 anni, presidente del Consiglio di amministrazione e consigliere della società “Rimini Yacht Spa”, accusato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa continuata, falsità ideologica commessa dal privato, falsità in scrittura privata ed altro. Secondo l’accusa Lolli, irreperibile fin dal 21 maggio 2010, sarebbe stato infatti l’attore principale dell’associazione. In pratica Lolli, dopo aver accresciuto la propria figura professionale e imprenditoriale nell’ambito della intermediazione nella vendita di imbarcazioni da diporto, forte del prestigio derivante da tale fama, era il promotore, capo e regista dell’associazione a delinquere che coinvolgeva gli altri soggetti che, a vario titolo e a seconda delle loro capacità, contribuivano a sviluppare in breve tempo un ingente giro d’affari. Lolli si avvaleva dell’operato di altri soggetti che occultavano i falsi ai diversi proprietari e modificavano le caratteristiche delle imbarcazioni al fine di impedirne l’identificazione.