Roberto Ciavatta (RETE): Margiotta, Pallante, spending review & co

Roberto Ciavatta (RETE): Margiotta, Pallante, spending review & co

Tengo a rispondere personalmente a Tony Margiotta, Consigliere indipendente di Sinistra Unita, sulla questione relativa alla proposta di RETE di nominare Maurizio Pallante, assistito da altre tre persone, quale membro del team per la spending review . La prima incongruenza che rilevo dal suo comunicato è che se davvero ci tiene così tanto, come scrive, a unire l’opposizione, il suo attacco è fuori luogo, impreciso e infarcito di strafalcioni.

Innanzitutto, RETE si è presentata non coalizzata alle elezioni perché non ha trovato aderenze con gli altri partiti e, nella propria attività consiliare, è assolutamente autonoma nel decidere in quali occasioni appoggiare o meno gli altri partiti. La nostra priorità è il mandato di rappresentanza che ci hanno dato gli elettori e cerchiamo di onorarlo in ogni singola nostra attività e proposta. Intesa per il Paese (composta da Partito Socialista e Unione per la Repubblica) ha interessi e obiettivi agli antipodi rispetto ai nostri (vedi inceneritore, casinò ecc). Il tema della revisione della spesa, con le gravi conseguenze che potrà comportare, è molto delicato e come gruppo non ci sembrava responsabile né coerente con il nostro mandato, appiattirci per decidere un nome tra gli altri, così come imposto dal Partito Socialista, pur di non spaccare un’opposizione già per definizione spaccata.

Credo che la commissione, per com’è composta, non sarà equa. Credo che i tagli riguarderanno sempre le stesse categorie, quelle che Margiotta, essendo in SU, dovrebbe cercare di tutelare.

Credo che la spending review servirà alla maggioranza per legittimare tagli impopolari di cui non voleva prendersi la responsabilità. Proprio per questo RETE ha proposto un nome capace di imporre una visione alternativa, con forza mediatica e argomentativa.

Non è vero che Pallante aveva garantito la presenza per soli due giorni a settimana. Io ho chiesto al Segretario Felici quante volte, indicativamente, si sarebbe riunito il gruppo per la spending review. Felici mi ha risposto un paio alla settimana. L’ho comunicato a Pallante che si è detto entusiasticamente disponibile. Quindi è chiaro che i cinque commissari nominati (due dei quali vivono fuori San Marino) non si riuniranno più di così . Poi, sui dati raccolti, si lavora da casa… e un pool di 4 persone (quello che avevamo proposto: Pallante + 3) lavora meglio di una sola.

Forse che il vero motivo per non averlo sostenuto sia che a un personaggio come Maurizio Pallante non è possibile imporre le linee programmatiche? Che non lo si può influenzare? Che non è persona di partito?

La volontà di trovare una figura sammarinese (forse a Margiotta è sfuggita) non era la loro ma di Intesa per il paese, per questioni di sammarinesità (o, in questo caso, direi di provincialismo… o meglio ancora, una scusa come tante per scartare ogni proposta non fatta da loro).
Una delle tre persone che avrebbe assistito Pallante era sammarinese, un tecnico che ha steso numerosi progetti legge e conosce a menadito la normativa e i bilanci sammarinesi.

Vorrei fare una piccola parentesi anche sulla controproposta di Margiotta, che ha ipotizzato la nomina di Pallante quale consulente dell’intera opposizione sia sulla spending review, sia sullo studio del risparmio energetico in Repubblica con mandato per l’intera legislatura.

Credo che Margiotta non capisca bene i termini.

Pallante ha dato la disponibilità per partecipare ad una spending review nel tentativo di influenzare le logiche di taglio lineare che sempre le contraddistinguono. Suo obiettivo era dimostrare che taglio radicale della spesa si può fare anche senza mettere le mani in tasca alla gente.

Di fare il consulente per un gruppo di minoranza che gli ha voltato le spalle in una cosa del genere immagino gli interessi poco e, tra l’altro, sicuramente i costi sarebbero alti. Niente di male, per carità, se Margiotta vuole tentare di chiederglielo e chiedere ai suoi amici di SU di pagarlo (visto che sono stati i primi a portarlo a San Marino anni fa), può farlo, mica abbiamo l’esclusiva su un nome di quella statura? Credo però non capisca bene la situazione.

Di che personalismi parla Margiotta? Dovrebbe spiegarmi che interessi avremmo avuto nominando una persona che solitamente guadagna enormemente di più, che avrebbe dovuto annullare tutte le conferenze in programma fino a giugno e che manco vota a San Marino!

Caro Margiotta, di personalismi ne ricordo diversi in questi anni di attivismo, ma io sono e continuerò ad essere sempre dalla parte di quelli che li denunciano.

Roberto Ciavatta
– Movimento RETE

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