Il Resto del Carlino Rimini dà notizia di un sostanziale accordo raggiunto fra Massimo Pasquinelli (area cattolica) ed Alfredo Aureli (area laica) sul futuro della – commissariata – Cassa di Risparmio di Rimini e titola: Contatti con imprenditori locali e piccoli azionisti. In aprile un incontro aperto a tutta la città / Partono le manovre per salvare la Carim «riminese»
Il nuovo consiglio è bilanciato tra i due schieramenti: 9 consiglieri sono dell’area di Pasquinelli (che diventerà presidente e lascerà il posto a Carli), 4 sono legati ad Aureli, mentre i 5 eletti da Comune di Rimini, Comune di Santarcangelo, Provincia, Camera di commercio e Diocesi, pur autonomi rispetto alle varie correnti, potrebbero essere in sintonia con gli aureliani. Su questi equilibri ora la Fondazione (che voterà presidente e vice entro marzo) lavorerà a testa bassa per salvare la Carim.
«Siamo impegnati su tre fronti — dice Pasquinelli — C’è un gruppo di importanti imprenditori, da Focchi a Maggioli, da Valentini a Taddei, da Gemmani allo stesso Aureli (solo per citarne alcuni) che si sta coordinando con la Fondazione per capire come poter aiutare Carim.
C’è poi il fronte dei piccoli azionisti, una parte importante di Carim perché detengono il 29% di azioni (la Fondazione ha il 71%): si cercherà di ristrutturare la loro quota e aumentarla ». Pasquinelli accoglie favorevolmente la proposta del Fabi, il sindacato bancari, che chiederà ai lavoratori Carim d’investire il Tfr in azioni della banca. «Ma per la ricapitalizzazione servirà anche un partner bancario. E noi vogliamo individuare l’istituto di credito con cui collaborare, non essere individuati!».