L’Associazione Bancaria interviene a seguito dell’approvazione, da parte della Commissione Finanze, del progetto cartolarizzazione dei crediti non performanti, non nascondendo la propria delusione per la spaccatura venutasi a creare all’interno della politica.
“Il progetto – spiega l’ABS in una nota – è stato redatto in conformità alla Legge 30 agosto 2021 n.157. La parola chiave posta alla base del progetto è “mercato”, come recentemente riconosciuto dal favorevole giudizio FMI. E così, oltre ai previsti controlli interni (tra cui, quella, della Banca Centrale), va ricordata l’assoluta indipendenza degli Advisors (JPM è l’Arranger, mentre Banca Guber è il Servicer esterno), la nazionalità estera degli investitori e, nondimeno, la sottoposizione – su base volontaria – del Progetto al giudizio delle agenzie internazionali di Rating. Lo Stato ha preso, a più riprese, visione, tramite i suoi Organismi, della stesura e redazione del Progetto: dapprima con la nomina degli Advisor, quindi con la partecipazione in IGRC. Nondimeno, il rilascio della Garanzia dello Stato non è certo una taciuta forma di aiuto pubblico al settore bancario: è concessa a titolo oneroso, con premio determinato ad opera dello stesso Congresso di Stato, il cui pagamento è persino antergato a quello degli investitori esteri”.
Aggiunge ABS: “Spiace, piuttosto, constatare come l’arco consigliare si sia profondamente diviso su di un progetto che avrebbe dovuto essere di sistema, attuativo di una legge approvata per giunta a larga maggioranza. Rattrista infine constatare che, ad oggi, il Progetto abbia paradossalmente raccolto consensi presso il mercato dei capitali, mentre abbia subito una incomprensibile opposizione interna. Chi invoca la internazionalizzazione della Repubblica, del mercato e del sistema bancario, deve rimanere coerente con quanto professa”.