San Marino. Azione di sindacato contro Buriani, rigettata

San Marino. Azione di sindacato contro Buriani, rigettata

Rigettata l’azione di sindacato contro il commissario Buriani

Antonio Fabbri

Il giudice del Collegio Garante di Costituzionalità delle Norme, Roberto Bin, ha rigettato l’azione di sindacato che la Commissione Affari di Giustizia aveva presentato nei confronti del commissario della legge Alberto Buriani. Nessuna delle censure mosse nei suoi confronti è risultata fondata.

“Siamo estremamente soddisfatti. Questa difesa ritiene che sia stata fatta giustizia anche dal punto di vista sostanziale”, afferma l’avvocato Michela Vecchi, legale di Buriani. “Il magistrato decidente ha dichiarato infondata l’azione di sindacato con riferimento a ciascuno dei quattro addebiti che erano stati portati alla sua attenzione”.

L’attivazione dell’azione di sindacato Inizialmente erano una quindicina le censure mosse dalla Commissione affari di giustizia che aveva basato le proprie incolpazioni nei confronti del Commissario Buriani basandosi sulle accuse, rivelatesi quindi inconsistenti, contenute negli esposti della presidente della Banca Centrale di San Marino, Catia Tomasetti, e dell’ex presidente di Asset Banca, Stefano Ercolani. La Commissione affari di giustizia presieduta da Matteo Zeppa, con il voto dei soli membri di maggioranza, aveva deciso, l’8 settembre 2020, di promuovere l’azione disciplinare di sindacato contro il magistrato.

L’attivazione dell’azione di sindacato Inizialmente erano una quindicina le censure mosse dalla Commissione affari di giustizia che aveva basato le proprie incolpazioni nei confronti del Commissario Buriani basandosi sulle accuse, rivelatesi quindi inconsistenti, contenute negli esposti della presidente della Banca Centrale di San Marino, Catia Tomasetti, e dell’ex presidente di Asset Banca, Stefano Ercolani. La Commissione affari di giustizia presieduta da Matteo Zeppa, con il voto dei soli membri di maggioranza, aveva deciso, l’8 settembre 2020, di promuovere l’azione disciplinare di sindacato contro il magistrato.

Il giorno successivo in Consiglio giudiziario plenario, gli stessi membri politici che avevano votato l’azione di sindacato più una minoranza di membri togati, in tutto meno della metà dei membri del Consiglio giudiziario, avevano deliberato anche la sospensione del magistrato dalle sue funzioni.

Il vaglio di ammissibilità L’azione di sindacato è stata quindi sottoposta al vaglio di ammissibilità del Collegio Garante. Giudice incaricato è stato il professor Giovanni Cordini. Il 2 febbraio di quest’anno, il giudice Cordini ha dichiarato ammissibile l’azione di sindacato, ma sfalciando di parecchio il numero delle accuse mosse dalla Commissione affari di giustizia nei confronti del Commissario della Legge. Delle circa 15 incolpazioni ne sono state ammesse solo quattro, per le quali secondo il Giudice Cordini sussisteva il “ fumus”, in quanto suscettibili, se provate, di determinare un’affermazione di responsabilità del magistrato. E quali erano queste accuse rimaste in piedi?

La prima riguardava le indagini in pool condotte da Buriani assieme ad altri inquirenti.

La seconda l’avere autorizzato l’accesso agli atti di un procedimento penale archiviato, e pertanto pubblicato, quello riguardante il caso Tomasetti-Gozi, vicenda sulla quale la stessa presidente di Banca Centrale era ricorsa alla Commissione affari di giustizia.

Altro aspetto riguardava incontri richiesti da Buriani alla Tomasetti. Ultimo punto riguardava il ritardo con cui era stata data applicazione alle disposizioni del Magistrato Dirigente sulla distribuzione del lavoro del 24 luglio 2020. Il famoso provvedimento notturno, peraltro molto contestato, del reintegrato e poi dimessosi ex magistrato dirigente Pierfelici.

Già su questi punti, comunque, il giudice Cordini aveva usato l’ipotetica: “se venissero confermati...” Una circostanza che, assieme al crollo della maggior parte delle accuse, deve avere suggerito alla maggioranza della Commissione affari di giustizia, su proposta del presidente, di affiancare all’Avvocatura dello Stato l’avvocato Stefano Preziosi, già consulente degli stessi, tra l’altro, per gli esposti disciplinari contro Buriani.

Il vaglio decisorio I primi di febbraio di quest’anno il caso è stato quindi trasmesso al professor Roberto Bin, incaricato dal Collegio Garante quale giudice decidente.

Assegnati i termini, sentite le parti, acquisita la documentazione necessaria, vagliati gli elementi di prova, il giudice Bin ha dunque deciso, rigettando in toto l’azione di sindacato e dichiarandola infondata così come gli addebiti alla base dell’attivazione dell’azione stessa da parte della Commissione affari di giustizia.

Per i dettagli occorrerà attendere ora di conoscere le motivazioni della decisione del professor Bin che dovrebbe essere pubblicata anche sul sito del Collegio Garante.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy