Si è fatto di tutto nella Repubblica di San Marino per tacitare lo scandalo relativo a Banca del Titano.
L’ultima? Ignorare la decisione del Consiglio Grande e Generale di avviare le pratiche per il recupero della somma spesa dallo Stato.
Adesso lo scandalo sta rimbalzando dall’esterno per le indagini portate avanti a Roma.
Questa mattina da Il Tempo si è appreso che Francescantonio Di Stefano (l’alter ego di Antonio di Matteo ex direttore Tercas), ha preso a difendersi attaccando.
In sostanza racconta la sua versione circa l’acquisto della Smib, facendo intendere che a San Marino ci si è prestati ad ‘aggirare’ il divieto imposto da Banca d’Italia alla Tercas di acquisire la Smib.
In effetti ancora non si conosce se l’atto di cessione Bdt-Smib, avallato anche da Banca Centrale, sia stato portato solo all’attenzione del Consiglio Direttivo della stessa Banca – che si sarebbe rifiutato di prenderlo in considerazione – o anche del Comitato per il Credito ed il Risparmio pro tempore (Stefano Macina, Fiorenzo Stolfi, Tito Masi, Ivan Foschi).
DI MATTEO E DI STEFANO