Nella Repubblica di San Marino si seguono con attenzione le indagini portate avanti a Roma sulla Smib (ex Banca del Titano), ritenuta banca parallela della Tercas, nella -presunta- disponibiltà. però, non della banca, ma dell’ex Direttore Antonio Di Matteo attraverso persone a lui vicine (esempio Francescantonio Di Stefano).
Le indagini potrebbero rivelare aspetti finora ignoti del ruolo svolto nella vicenda da Banca Centrale e dal Comitato per il Credito ed il Risparmio del primo governo post giugno 2006.
La vicenda fu accompagnata da una forte erogazione di danaro pubblico.
Una scelta politica opinabile, quella dell’erogazione pubblica, ma legittima.
Scandaloso invece il non recupero di tale danaro.
Recupero non ancora avvenuto.
Il recupero di detta somma da parte dello Stato, infatti, è stato impedito dalla sottoscrizione da parte di Banca Centrale di una clausola nell’atto di cessione della Bdt che ha precluso, di fatto, allo Stato tale possibilità (“lo Stato non diviene creditore sociale di BDT“).
Atto che, a quanto pare, il direttivo di Banca Centrale si sarebbe rifiutato di prendere in considerazione e che, invece, parrebbe essere stato poi convalidato dal Comitato per il Credito ed il Risparmio.
Lo sapremo da Roma?
Di Matteo e Di Stefano